Disabilità? Parliamone serenamente
Il linguaggio, si sa, è un vettore fondamentale per riconoscere, comprendere, apprezzare e definire le specificità di ogni persona. Il vocabolario della lingua italiana è davvero ricco e, spesso, sono i termini che utilizziamo a decodificare il nostro livello di civiltà. Ma anche il rispetto sia verso le persone delle quali stiamo parlando, sia verso i temi che affrontiamo. E non sto parlando dell’esigenza di rivedere la lingua italiana, ma solo della necessità di utilizzare le parole giuste per comunicare il mondo della disabilità. “Le parole giuste – Media e persone con disabilità” è, infatti, la guida pensata e realizzata da Intesa Sanpaolo, che diventerà uno strumento fondamentale per coloro che vorranno offrire il loro contributo comunicativo per favorire la massima diffusione dei temi della disabilità. Ad esempio, la guida suggerisce di evitare neologismi quali “diversamente abile”, “diversabile”, “disabile”, “persona affetta da disabilità”, “persona con handicap” e altri vocaboli similari sostituendoli sempre con la locuzione “persona con disabilità”. Anche il termine “handicap” deve essere sostituito dalla parola “disabilità”. Siete stupiti? E attenzione, perché vanno evitate sia le narrazioni che vedono la persona con disabilità descritta come “vittima” sia come “eroe” (va dunque evitato in ogni caso il sensazionalismo). Allo stesso modo, sarebbe bene evitare di utilizzare eccessivamente come “esempi” storie di atleti paralimpici o comunque di soggetti che rientrano in una casistica di “successo” estremamente limitata. La cosa migliore rimane raccontare la “normalità” dell’individuo, della sua vita, del suo contesto. Nell’oscillazione tra buonismo e facili entusiasmi da un lato, o freddezza e insensibilità dall’altro (solitamente in buona fede), la Guida di Intesa Sanpaolo, che ha ricevuto il suggello della Presidenza del Consiglio dei Ministri, riporta l’attenzione sulla persona più che sulla sua condizione. Un approccio equilibrato, dunque. Erika Stefani, Ministro per le disabilità, commenta: “Questa iniziativa di Intesa Sanpaolo, realizzata con il contributo dell’Osservatorio Disabilità e dell’Ufficio per le politiche in favore delle persone con disabilità, va nella direzione giusta. Tutte le istituzioni, le aziende e le realtà pubbliche e private devono lavorare insieme per promuovere la cultura dell’inclusione. L’utilizzo di un lessico corretto, quando ci si riferisce ad un mondo complesso come questo, è una delle condizioni necessarie per garantire il rispetto dei diritti delle persone con disabilità e favorire la crescita verso una società più inclusiva”. Stefano Lucchini, Chief Institutional Affairs and External Communication Officer Intesa Sanpaolo, dichiara: “Il glossario nasce dalla nostra esigenza di utilizzare la corretta terminologia quando comunichiamo le iniziative di Intesa Sanpaolo a favore delle persone con disabilità. Abbiamo approfondito la questione e il risultato è qualcosa in più di un glossario, una vera e propria guida che desideriamo mettere a disposizione dei giornalisti e di chi si occupa di comunicazione. Parlare di disabilità nei giusti modi attiene al rispetto dei diritti e a quella sensibilità dovuta a ogni persona, indipendentemente dalle sue caratteristiche.”
Il Glossario, realizzato dalla struttura Media and Associations Relations di Intesa Sanpaolo, si ispira alla Disability Language Style Guide del Media Center for National Center on Disability and Journalism dell’Arizona State University (USA), che ha concesso i diritti di traduzione. È stato poi integrato e verificato nei contenuti dall’Ufficio per le politiche in favore delle persone con disabilità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, dal’Osservatorio Nazionale sulla condizione delle persone con disabilità e da Anffas – Associazione Nazionale di Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale. “Le parole giuste – Media e persone con disabilità”
è scaricabile gratuitamente dal sito di Intesa Sanpaolo al link