21Giu 17
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Già immagino quanto starai fremendo. Ti si è fermato tutto intorno, vedi solo il foglio, assaggi la disciplina. La stessa che ti hanno fatto vivere durante gli anni. Ma oggi si fa sul serio. Non ci si gira, non ci si alza. Si rimane in silenzio. Fermo al banco. Sei ore, più lunghe del solito. Un supplizio. Mi ricorda il concorso nei Carabinieri, gli assomiglia, ma è ancora presto, non sai cosa significa confondersi tra tanti coetanei che non vedono l’ora, dall’alba di un giorno qualunque, di mettersi gli alamari sul collo. Forse, lo scoprirai presto, forse no. Ma l’Esame […]
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24Apr 17
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Dalla Francia all’Italia. In tutto questo trambusto di destre, alla riscossa o dentro la fossa, in questa mattitudine di sfumature, onde e cavalloni, in questa bolgia di entusiasmi e illusioni, mi è venuta in mente quella volta che con lei ho avuto un amore. Tra il serissimo e il faceto. Come Fantaghirò, o le favole del Basile. Ti incantava, ti portava a letto. Ma poi quell’amore furioso e denso, finiva in malora. Scapicollato in qualche ricordaccio, scomodissimo e spinoso. Sul più bello. “Sono distratta”, dice. “Penso alla casa di Montecarlo. È tanto che non l’apriamo, deve prendere aria. Dai fammi rivestire […]
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28Ott 16
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I fatti di Goro sono sintomo di un’Italia morente ma non ancora putrescente. Da non sottovalutare. Da non ridurre a capriccio di qualche italiano viziato che gioca a fare i moti del ’48, la ribellione, come il totalitarismo del bel pensiero vorrebbe far credere. Quella stessa che Renzi disconosce: “L’Italia che conosco li accoglie”. Presidente, sarebbe un onore non conoscerla, non averla mai conosciuta; lei e la sua banda governativa. Ci creda. I fatti di Goro non rappresentano un vizietto da borghesucci europei tanto ricchi quanto stupidi. Non sono l’alba dei morti viventi. Diventano una necessità, una reazione di popolo. […]
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29Mag 16
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“L’Italia è bella, amo l’Italia, ringrazio tutti, siamo un bel popolo”. Le prime parole di Salvatore Girone, marò, di nuovo italiano. Un cazzotto in faccia alla Repubblica di Arlecchino, servitore di due padroni, pusillanime. Divisa perfetta, saluto militare a chi ha le chiavi della patria in mano, a chi ne regge il trono ma non ne rappresenta l’anima. La schiena dritta di Salvatore Girone ricorda quella strana, antica sensazione di (cosa significhi) essere italiani. Riporta ad una dignità superiore che un tempo abitava queste terre, non solo popolate da mafiosi e corrotti, da disonore e pessimi esempi, da paraculi, strozzini […]
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18Apr 16
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La democrazia va calzata come un vestito, un vestito buono, non come uno scomodo e occasionale accessorio. Così anche le responsabilità di popolo, le stesse che hanno ragione innanzi agli occhi della storia. E l’Italia non gode mai, frigida com’è. Maledizione, non raggiunge mai il quorum, di questi tempi. 13.334.764 Sì, 2 milioni e 198mila No. Quorum non raggiunto. Referendum andato, 300 milioni (e passa) spesi. Non si votata per rinnovare il Parlamento, non si votava per fare contenta quell’essere mitologico che è la minoranza PD; non si votava neanche per silurare Renzi. Si veniva chiamati ad esprimersi, in tempi […]
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15Mar 16
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Si può uscire dal feudalesimo? Soprattutto, si vuole farlo? Agli occhi dell’elettore medio, povero portatore d’acqua con le orecchie, povero attaccatore di manifesti notturni, salvadanaio di insulti all’uscita del metrò nell’atto eroico, oggigiorno, della distribuzione del volantino elettorale, la bagarre incredibile che si sta generando tra i personaggi in cerca d’autore della destra italiana – di Pirandelliana memoria -, come appare? Di certo, non come uno sprint entusiasmante ed incoraggiante alla guerra – come quando Almirante riempiva piazza del Popolo a Roma, come quando ci fu Fiuggi nel ’95 o come quando Berlusconi scendeva in politica -, piuttosto come una […]
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24Dic 15
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Il messia laico. Chi è il grande italiano e com’è fatto? Ha la gobba di Leopardi, i pantaloni a vita alta di Fantozzi o le virtù di Giambattista Vico o di Giovanni Agnelli? S’accuccia, deride o s’organizza? Vola nello spazio, ingrassa cinque chili nei giorni di Natale o compra il giornale? Cosa fa il grande italiano? Prega, si dispera, ipotizza? Oppure fa politica, sì scende in campo. Abbraccia il partito, quello che ormai è causa, non più conseguenza, della cultura, in un processo inverso e perverso. Cosa fa il grande italiano? Si fa prete, forse, per pulirsi l’anima e poi […]
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06Dic 15
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La Le Pen vince mentre la destra nazionale zappa gli orticelli, lavora sodo per mettere da parte i soldi e fuggire in Francia. A giudicare dalle bacheche di Facebook, pare di vedere Alleanza Nazionale vincere le “politiche” Così, mentre Gad Lerner crea scioglilingua meravigliosi, tra un maalox e l’altro, in cui non si capisce bene chi fascistizzi o sfascistizzi cosa, sono lontani anni luce i futuristi italiani che invadevano di avanguardia la Francia uscendo col loro manifesto su Le Figaro. Sembrano passati anni luce quando nasceva il Front National ad immagine e somiglianza del Movimento Sociale Italiano. Se un tempo […]
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04Nov 15
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Marcello Veneziani è un provocatore. Sì, basta. È ora di dirlo. È un provocatore perché si permette di scrivere agli italiani quanto ami l’Italia e non solo, è andato oltre. Si permette, addirittura, di girare il Paese per manifestarlo, sì, lui in persona, pubblicamente e per davvero. Marcello Veneziani è un provocatore di nostalgia, quel rimedio attivo e salvifico all’indurimento della propria coscienza nazionale, allo spegnimento dell’identità intima e di popolo tra i balzelli retorici di Messere LoRenzi il piccolo, nel cui regno, amare l’Italia è roba per vecchiastri intristiti. Marcello Veneziani è un attentatore. Attento a difendere l’amor patrio, attenta […]
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02Nov 15
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Dalla scalinata di Trinità dei Monti a Roma restaurata con i soldi di Bulgari ai “crolli” di Pompei. Riflettere, salvare. Investire. L’Italia e la sua eredità più grande. Il patrimonio, quel patrimonio è già nostro: che senso avrebbe metterlo sul mercato o, ancor peggio, svenderlo, demistificandolo, sminuendolo? Nell’epoca del marketing militante, su questa domanda si apre il cielo, si dividono il pubblico pensiero e le opinioni degli esperti. Si genera una diatriba vecchia come l’Italia. L’essenza della nostra storia artistica, quell’incalcolabile patrimonio culturale e paesaggistico da rievocare e mettere a regime dovrebbero essere in mano al pubblico, al privato o ad entrambi? Qual è la strada per andare […]
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