atleL’atletica scende in «Campo». Da Milano a Roma, Da venezia a Torino, da Firenze a Bari con un progetto che ha preso corpo e che a Milano è nero su bianco. La speranza è di poter realizzare proprio nella città che ha fatto la storia di questo sport e che però oggi, soprattutto in fatto di strutture non brilla più, un centro sportivo multifunzionale che diventi un punto di riferimento Federale. Qualcosa si muove quindi in un panorama di impianti che lascia un po’ a desiderare. A cominciare dall’Arena che nei giorni scorsi è stata abbandonata dalla Fidal che ha preferito organizzare i campionati italiani a squadre a Cinisello, perché la storica pista milanese è messa così male da mettere a rischio gli atleti. Così ben venga un progetto che riguarda l’area che nei mesi passati ha ospitato l’esposizione Universale e che ora, più tristemente, fatica a trovare un idea che possa ridarle la vita e la vitalità che ha avuto durante i sei mesi dell’Expo. Il progetto «Campo», presentato qualche settimana fa nella sala Appiani all’Arena Civica Gianni Brera, è firmato dagli architetti Giovanni La Varra e Nicola Casini. Giovanni La Varra è una delle archistar milanesi che insieme a Gianadrea Barreca e Stefano Boeri ha firmato il progetto del Bosco Verticale, mentre Casini è un architetto fiorentino attivo però a Parigi. I due architetti che hanno messo a punto «Campo» hanno raccolto lo stimolo di Massimo Di Giorgio, ex primatista italiano di salto in alto, e provengono dal mondo dell’atletica. La Varra è un ex quattrocentista della Us Milanese, mentre Casini nella sua Firenze divideva gli allenamenti di marcia con Elisabetta Perrone. Il progetto prevede la costruzione di un palazzetto indoor con 15mila posti a sedere di cui 10mila sarebbero costituiti da tribune che possono scomparire in modo da poter sfruttare la zona anche per la preparazione di altri sport e per avere più spazio per gli allenamenti. Uno stadio di atletica da 20mila posti, a normativa Iaaf, idoneo ad ospitare eventi internazionali e una pista pratica di supporto. La struttura sarà modulabile per favorire la compatibilità anche con altri sport. Nel caso il progetto venisse realizzato, diventerebbe un nuovo Centro Federale pronto a soddisfare il distretto del nord ovest, di particolare interesse, e di richiamo anche per l’atletica internazionale. «Un centro che servirebbe per ospitare le grandi manifestazioni spiega Di Giorgio ma anche una struttura federale che permetterebbe ad atleti e tecnici di far crescere il movimento di vertice. La Lombardia rappresenta da sola il 22 per cento dell’atletica italiana e Milano con 17mila tesserati ha più atleti di molte regioni. Quindi è il luogo ideale per ospitare un centro di primo piano». Gli architetti hanno disegnato una struttura di 3 ettari e mezzo a forte sviluppo verticale, che comprenda una pista outdoor affiancata da un palazzetto indoor disposto su più livelli con pista, campo di riscaldamento e zona lanci. Strutture leggere in metallo con tribune condivise e semoventi e grande trasparenza verso l’esterno perché l’atletica abbia la più grande visibilità possibile. «Le città devono crescere nei buchi che sono stati lasciati- ha spiegato l’architetto La Varra- Purtroppo per qualche anno l’Italia si è dimenticata dell’atletica, intesa come strutture. Alla presentazione del progetto era presente anche Oreste Perri, presidente del Coni Lombardia, intervenuto insieme al consulente del Comitato olimpico architetto Alberto Roscini. «Milano è la cenerentola degli impianti sportivi della Lombardia – ha spiegato Perri- Per questo mi auguro di veder realizzato quanto ho visto oggi su carta».