Acque libere. Che è un altro nuotare rispetto alle vasche della piscina, per chi lo fa e anche per chi lo segue in tv. La 10 km di fondo maschile ai Mondiali di Fukuoka  che sono cominciati pochi giorni fa e si concluderanno il 30 lascia gli azzurri Domenico Acerenza e Gregorio Paltrinieri  fuori dal podio e dalla qualificazione olimpica per Parigi 2024 . Vince il campione dei Giochi di Tokyo 2020, il tedesco Florian Welquelbrock, oro ai Mondiali di Gwangju 2019 che, nelle acque calde e torbide del Momochi Seaside Park dove è difficile orientarsi e vedere persino il corpo degli avversari, sceglie la rotta migliore, la via retta. Già, la via retta. In acque libera la differenza è spesso tutta qui. Non semplice tra flutti,  schiuma, atleti che sbracciano di fianco capire dove si sta andando. Non semplice tenere d’occhio le boe che sembrano sparire tra le onde, che sono lì davanti ma all’improvviso non trovi più.  Che poi la via retta è anche una bella metafora che vale per la vita di  tutti giorni, una questione morale che porta ognuno a fare i conti con la propria coscienza.   Ma se nella vita seguire la retta via spesso può diventare più difficile, più dispendioso e in qualche frangente più da fessi perchè sempre più spesso la gloria è dei furbi, nello sport è esattamente il contrario perchè chi va dritto in genere va anche più veloce. C’è una riga dritta in piscina, nera, lunga che non finisce mai, spesso angosciante ma assolutamente rassicurante . C’è una riga da seguire anche quando si corre una maratona. E anche qui è una certezza. Sai che se ci metti i piedi sopra alla fine i tuoi chilometri saranno 42 e i metri 195, non un centimetro in più. E c’è la riga bianca che limita la carreggiata su cui molti ciclisti mettono le loro ruote per pensare solo a pedalare controllando di volta in volta solo che non ci siano ostacoli all’orizzonte. In genere, nello sport, la via retta ti porta dritto al traguardo e a volte verso la vittoria ed è quella da seguire. Anche se poi qualcuno che taglia e trova una scorciatoia si trova sempre. Ma nello sport e nella vita la gloria è degli onesti.  O no?