Tadej Pogacar correrà il Giro d’Italia. La conferma arriva da un  video pubblicato sul sito del Giro d’Italia dove lo si vede salire su un’auto con le insegne ufficiali della corsa e quindi pronunciare una sola ma inequivocabile parola: “Andiamo”.   Il 2024 del campione sloveno vedrà anche la partecipazione al Tour e alle Olimpiadi di Parigi.  Pogacar, che ha iniziato a correre da dilettante proprio in Italia e qui ha già vinto per tre volte il Giro di Lombardia, è la prima volta che partecipa alla corsa rosa. Il due volte vincitore del Tour ha chiesto personalmente al team principal della Uae Emirates, il ticinese Mauro Gianetti, di correre l’edizione 107 che, con 21 tappe, 3321 chilometri, un dislivello di 42.900 metri contro i 51.400 della scorsa edizione, è un po’ meno impegnativa della media anche se con un’ultima settimana durissima che però pare alla sua portata. Decidendo di venire al Giro d’Italia Pogacar fa una scelta coraggiosa e controcorrente, in controtendenza per un ciclismo che negli ultimi anni tende a non far correre ai campioni le due grandi corse a tappe in sequenza. Nessun fuoriclasse dell’epoca moderna (Indurain e Pantani a parte, ma in un ciclismo diversissimo da quello attuale) ha scelto questa strategia che nel programma della Uae porterà verosimilmente ad alleggerire molti degli impegni primaverili del suo capitano. Resta il fatto che Pogacar al Giro è una gran bella notizia, per gli appassionati innanzitutto ma anche per il prestigio della Corsa Rosa che negli ultimi anni pareva  aver perso un po’ il passo rispetto non tanto al Tour,  che resta un evento di altra portata, ma anche nei confronti della Vuelta. Non solo. Tra i grandi nomi al via c’è sicuramente quello di una altro big come Wout van Aert che però ha già annunciato che non sarà interessato alla classifica e quello di Geraint Thomas che tornerà sulle nostre strade dopo la delusione dello scorso anno che lo ha visto cedere la maglia prorpio all’ultima cronometro. Al via anhe  Nairo Quintana che il Giro lo ha già vinto una decina di anni fa,  l’inglese Simon Yates e l’irlandese Eddie Dunbar. Tra i nostri occhi puntati su Giulio Ciccone Damiano Caruso