fruttaseccaDiamo solo qualche numero. In Italia, i bambini obesi di 8 anni sono circa il 12%, quelli in sovrappeso circa il 25%, con un tasso cumulativo intorno al 36%. Sul territorio nazionale sono state anche osservate differenze percentuali nelle fasi prepuberale e puberale, una maggior prevalenza nei maschi rispetto alle femmine e nelle aree meridionali rispetto a quelle settentrionali (con punte del 50% di sovrappeso e obesità in Campania). Lo avreste mai detto? Pensavate che l’obesità fosse un problema tipicamente made in Usa? Secondo il recente studio “OKkio alla Salute” del Ministero della Salute, eseguito dall’Istituto Superiore di Sanità, invece, l’obesità infanto-adolescenziale rappresenta una delle più gravi questioni socio-sanitarie dei nostri tempi, ancor peggio se si valuta che questi bambini corrono un rischio elevato di diventare, a loro volta, adulti obesi e, quindi, di sviluppare più precocemente malattie metaboliche e cardiovascolari. La prevalenza di steatosi epatica (il cosiddetto “fegato grasso”) nei ragazzi gravemente obesi è del 40% e quella della sindrome metabolica del 25%. Situazioni critiche, ma non croniche, né irreversibili vista l’età dei pazienti: affrontando per tempo il problema in modo corretto si può risolvere senza danni. Alla luce di questa situazione, l’incontro organizzato dall’Auxologico di Milano tra i maggiori specialisti, è stato strategico per un confronto su come prevenire, affrontare e trattare il problema dal punto di vista medico-riabilitativo.“Altro aspetto importante è quello dell’obesità (e delle malattie correlate) nei sempre più frequenti bambini immigrati nel nostro Paese – spiega Alessandro Sartorio dell’Istituto Auxologico Italiano -, esposti improvvisamente ad un ambiente ad elevato rischio obesiogeno. In questi casi è necessario un inquadramento corretto dei loro parametri di crescita, che tenga conto della loro provenienza geografica e delle caratteristiche genetiche della popolazione di provenienza». L’obesità è un problema destinato ad ampliarsi ulteriormente nei Paesi che non hanno messo in atto interventi preventivi e cure adeguate. “E’ importante – conclude Alessandro Sartorio – che i genitori riconoscano per tempo il problema obesità nel proprio figlio, rivolgendosi al più presto a Centri con comprovata esperienza nella cura e riabilitazione di questa malattia. Nei bambini e negli adolescenti obesi le possibilità di cura efficace e di ritorno alla normalità sono decisamente più elevate. Studi di follow-up, condotti in Auxologico sulla popolazione pediatrica, mostrano il mantenimento nel tempo dei risultati ottenuti con la riabilitazione metabolica integrata».

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