Diabetici, un sensore aiuta a monitorare
Per usare un’espressione dei nostri vecchi “Il diabete è una brutta bestia” e solo chi ne soffre o chi vive accanto ad un diabetico, può capire il disagio e la gravità della patologia. E’ spaventoso: oggi sono circa 4 i milioni di persone affetti da una malattia impietosamente in crescita. Per non parlare della loro qualità della vita, un’esistenza “continuamente monitorata” per tenere a bada le oscillazioni glicemiche. Avete mai visto un diabetico alle prese con un glucometro, utile per misurare la quantità di glucosio nel sangue? E conoscete l’apprensione con la quale i diabetici vivono quotidianamente l’eventualità di incorrere in un’ipoglicemia? Per fortuna, ci sono prodotti che aiutano, anche tecnologicamente, con il monitoraggio glicemico. La stampa aveva annunciato l’arrivo di Eversense, un glucometro che, attraverso un piccolo sensore progettato per essere inserito sotto cute, senza rischio di distaccamento, trasmette in modalità wireless i livelli di glicemia a un dispositivo mobile. Bello da dirsi, ma a farsi? Si sa, tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare. Di solito, ma non questa volta. Dopo che Roche Diabetes Care ha annunciato lo sbarco in Italia del sensore impiantabile, capace di misurare 24 h i valori di glucosio fino a 90 giorni senza necessità di sostituzione, ha dato immediatamente il via agli impianti, rivoluzionando il sistema di monitoraggio del diabete. Pensate che già a marzo, nel giro di qualche minuto, ambulatorialmente, a 7 diabetici, attraverso un’incisione millimetrica, è stato impiantato il sensore a livello sottocutaneo sulla parte superiore del braccio. Tre sono stati impiantati a Padova dal team della Dr.ssa Bruttomesso dell’Unità Operativa Complessa di Malattie del Metabolismo, due sono stati impiantati a Olbia presso il centro di Diabetologia dell’Ospedale San Giovanni di Dio di Olbia diretto dal Dr. Giancarlo Tonolo e altri due hanno ricevuto il dispositivo presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria “Mater Domini” di Catanzaro dove opera la Prof.ssa Concetta Irace del Dipartimento di Scienze della Salute. L’impianto è indolore; i pazienti al termine della seduta, consapevoli e felici di essere attori di un cambiamento importante, hanno dichiarato di non aver avuto alcun dolore o problemi di altro tipo. E’ interessante sottolineare che si tratta di una tecnologia che garantisce un elevato livello di accuratezza delle rilevazioni: i dati sul glucosio acquisiti dal sistema vengono automaticamente inviati al dispositivo mobile: il sistema Eversense invia allarmi, avvisi e notifiche relativi ai valori del glucosio visibili in qualsiasi momento sull’app e, a questo punto, gli algoritmi predittivi avvertono il paziente di probabili episodi di ipo o iperglicemia. In questo modo il paziente può condividere questi dati rilevati con il proprio diabetologo in ogni momento attraverso il portale dedicato. Dal punto di vista tecnologico è davvero interessante. Un aiuto per i diabetici che possono finalmente rilassarsi e godersi un po’ di più la vita senza avere, in ogni momento, quella angosciante spada di Damocle sulla testa.