Psoriasi e dermatite atopica: l’estate è nemica
Sono in molti a pensare, in buona fede, che l’estate sia la stagione preferita dai malati di psoriasi e di dermatite. Invece, la stagione più calda è drammaticamente quella che crea più disagi ai pazienti con patologie cutanee e di psoriasi. In genere, infatti, il sole e l’acqua di mare possono migliorare l’aspetto delle lesioni cutanee e favorire le condizioni caldo-umide delle pelle; ma, pensiamo anche agli sbalzi di temperatura, all’aria condizionata e al cloro che aumentano la secchezza e il prurito, scatenando fenomeni infiammatori e recidive con un peggioramento dei sintomi. Mio figlio soffre di dermatite atopica; quindi, conosco personalmente questo problema, condividendo i suoi disagi dovuti a questa malattia della pelle. Chi soffre di psoriasi, addirittura, cerca di coprirsi per non sentirsi a disagio, vivendo ancor peggio l’estate. Tutti, infischiandosene degli altri, dovrebbero godere del sole ed esporsi, anche se con cautela, gradualmente e con una fotoprotezione 50. Sono rimasta sorpresa quando, parlando col professor Andrea Costanzo, Ordinario di Dermatologia all’Università Humanitas di Milano, ho scoperto che “ ustioni e scottature possono scatenare la riattivazione della psoriasi o portare allo sviluppo di nuove placche. Le scottature attivano un vero e proprio “fenomeno di Koebner”, ossia lo sviluppo di placche nelle zone soggette ad uno stimolo, fisico come la scottatura solare o meccanico come lo sfregamento o traumi locali”. Ecco perché bisogna evitare di scatenare un meccanismo del genere; quindi, crema con SPF 50 a gogo, da stendere almeno ogni 2 ore. Sapete che l’alcool può interferire con alcuni farmaci per la psoriasi? Attenzione, invece, al sudore, che può irritare la pelle già sensibile e peggiorare le placche. Il clima ideale è quello fresco e ventilato, e al chiuso è consigliabile non esporsi all’aria condizionata. Questi alcuni accorgimenti interessanti. Si sa, la psoriasi non si debella, ma si possono tenere sotto controllo le manifestazioni. Qualcuno si cura con moderni farmaci che si dimostrano efficaci già dalle prime settimane e che permettono di ottenere la clearance cutanea completa sino al 90 e 100%, come il nuovissimo farmaco Ixekizumab, appena presentato al congresso di Sorrento. Ma occorre fare attenzione e attenersi ai consigli del dermatologo perché una sospensione arbitraria temporanea o definitiva delle terapie, senza consultare lo specialista, potrebbe esporre a ricadute e peggioramenti, rendendo vani gli sforzi fatti sino a quel momento. Problematiche simili sono affrontate da coloro che soffrono da dermatite atopica: so bene di cosa sto parlando, avendo mio figlio minore, Federico, che ne soffre dalla nascita. Si tratta di un problema in forte aumento, sia nei bambini, sia negli adulti. Non me la sento di sottoporre Federico, di 13 anni, ad una terapia farmacologica e così anche quest’anno ho deciso di riportarlo alle terme. Ce ne sono diverse, sparse per la penisola. La mia esperienza, per ora, si limita a quella di Comano, centro termale specializzato nella cura di tutte le malattie della pelle, come psoriasi, eczema e dermatite atopica. Fede ne ha tratto giovamento e per me l’acqua resta l’unico farmaco che mi sento di somministrargli, senza controindicazioni.