I 5 errori nei piatti estivi
Finalmente è estate e la voglia di mangiare “cose spicce”, così come i romagnoli definiscono i piatti veloci, è sempre più presente. Attenzione, però, perché, spesso, il presto e il bene e non stanno insieme. Cosa si mangia oggi? A questo proposito ho trovato interessante un comunicato spedito dal Il Consorzio di Tutela Bresaola della Valtellina, dal titolo emblematico: Cattive abitudini in cucina: ecco i 5 errori da non fare. Ovviamente, uno di questi, riguarda proprio la bresaola, alimento al quale ci rivolgiamo per non appesantire lo stomaco. Un poco di limone e via: una vera goduria light. Peccato che il succo di limone direttamente sulla bresaola svolga un’azione ossidante cuocendo la carne e rendendola poco gradevole al palato. Basterebbe emulsionare le gocce di limone con un poco di olio, per evitare l’effetto “cotto”. A scanso di equivoci, optiamo per un’insalata di riso: fresca, leggera, facile da preparare, almeno questo è il luogo comune più diffuso. Pensate, invece, che un piatto di questo primo versatile contiene 500 kcal. Di solito, infatti, si arricchisce con prosciutto, emmenthal, si colora con ortaggi come piselli, peperoni, con olive e chi più ne ha più ne metta. Se la preparazione viene promossa per la ricchezza di fibra, di sali minerali e di vitamine, viene condannata per l’eccesso di grassi che contiene e di colesterolo. Anche il tonno è un alimento ideale per l’estate, ma cercate di utilizzarlo a temperatura ambiente e aggiungetelo all’ultimo momento ai piatti e fuori dal fuoco: essendo già stato sottoposto a un trattamento termico in fase di confezionamento, andreste ad impoverire un alimento completo. La stagione è giusta anche per una pasta fredda che in molti, però, subito dopo la cottura, per raffreddarla, la sciacquano sotto l’acqua o la lasciano scuocere in pentola. Ecco perché la pasta risulta sciapa e appiccicosa. Come fare, dunque? A due terzi della cottura la pasta va scolata e trasferita in una insalatiera e sigillata con una pellicola trasparente. Oddio, ma la pellicola si sta gonfiando a campana: in questo modo la cottura si completerà a secco, lasciando la pasta integra, buona e al dente anche per il giorno dopo. E cosa beviamo? Fresca e poco calorica è sicuramente la birra che, però, non andrebbe bevuta gelata. E non solo per lo stomaco. Gli esperti ci informano che quando è troppo fredda, gelata, la birra perda gran parte dei suoi aromi. Meglio servirla a temperatura indicata sulla confezione; ad esempio, una chiara è valorizzata se bevuta tra i 3°C e i 6°C. Sicuramente, dovrebbe avere almeno due dita di schiuma, persistente e ben compatta, capace di proteggere la bevanda dall’ossidazione e di renderla più buona e digeribile. Buona estate in cucina a tutti.