Violenza contro le donne: i presidi sanitari, organizzati al meglio
L’abuso fisico e sessuale è un problema sanitario che colpisce oltre il 35% delle donne in tutto il mondo; cosa ben più grave, è che ad infliggere la violenza sia nel 30% dei casi un partner intimo. Questi i dati diffusi dall’OMS in occasione del 25 Novembre giornata Mondiale della lotta alla violenza contro le donne.
Fortunatamente, sono numerose le iniziative che supportano i presidi di pronto soccorso e altri contesti clinici per l’intercettazione e la gestione tempestiva dei casi di violenza.
Tutti i casi di sospetta violenza sessuale, devono stimolare la denuncia.
Ma quali sono i segnali a cui un professionista, ginecologo, ostetrico o infermiere deve prestare attenzione? “I traumi a livello vulvare esterno, come ecchimosi, sanguinamenti, tagli, lesioni o segni anche sul corpo richiedono sempre un approfondimento da parte dello specialista che procede anche con indagini interne con speculum ed ecografia transvaginale – spiega la dottoressa Elisabetta Colonese ginecologa e consulente presso il portale Mustela per i professionisti Formazioneinfanzia.it. In caso di avvenuta violenza è fondamentale procedere con una contraccezione di emergenza, per evitare gravidanze indesiderate. Sono molto importanti, inoltre, tutti gli esami virologici per escludere Epatiti B o C come anche Hiv, VDRL e TPHA, gonorrea. Insomma tutte la malattie a trasmissione sessuale. Per poi procedere anche con i tamponi vegino- cervicali, allo scopo di escludere la presenza di patogeni che, partendo dal livello vaginale o cervicale potrebbero provocare vaginiti anche molto pericolose, sia nell’imminente sia nel futuro. Alcuni di questi batteri, infatti, possono intaccare persino la pervietà tubarica o provocare gravi infezioni pelviche, compromettendo potenzialmente la fertilità futura. Gli esami del sangue virologici, poi, andranno ripetuti a 6 mesi per il “periodo finestra” in cui possono positivizzarsi a distanza” E’ di fondamentale importanza- conclude la dottoressa Colonese- poter contare su sistemi sanitari dotati di personale formato, affinché un evento del genere sia gestito al meglio, per prevenire patologie, per fornire sostegno psicologico alle vittime ed evitare gravidanze indesiderate. Una particolare attenzione va riservata alle pazienti di giovane età. Nulla deve essere sottovalutato sul piano della prevenzione, dell’ informazione e della tutela delle donne a 360 gradi.