Pfizer e la novità terapeutica: stop al dolore dell’emicrania e al suo ritorno
In Italia l’emicrania colpisce circa 6 milioni di persone, pari al 12% della popolazione, con un impatto particolarmente elevato sulle donne in età fertile, tra le quali rappresenta la prima causa di disabilità. È una patologia neurologica cronica e invalidante, ben diversa dal “semplice mal di testa”, che ogni anno comporta un costo socioeconomico stimato in 20 miliardi di euro, dovuto per il 93% alla perdita di produttività. Il percorso diagnostico è spesso lungo e complesso: in media occorrono oltre cinque anni per arrivare a una diagnosi, con punte di 7-8 anni.
«L’emicrania è una cefalea primaria, quindi una patologia neurologica non legata ad altre malattie, caratterizzata da attacchi ricorrenti e dolorosi che possono essere accompagnati da sintomi accessori – spiega il Prof. Alessandro Padovani, Professore Ordinario di Neurologia all’Università di Brescia, Direttore dell’Istituto di Neurologia Clinica e Presidente della Società Italiana di Neurologia (SIN). La gestione clinica richiede due approcci distinti: quello acuto, per gli episodi meno frequenti, e quello preventivo, nei casi ad alta frequenza o cronici, quando il dolore è presente per almeno 15 giorni al mese. Un intervento tempestivo è fondamentale per ridurre il rischio di cronicizzazione, spesso aggravata dall’iperuso di farmaci sintomatici».
Nonostante l’elevato impatto, però, questa patologia rimane ancora sottodiagnosticata, banalizzata e invisibile. Come spiega Alessandra Sorrentino, Presidente Associazione Alleanza Cafalalgici (Al.Ce), «ll peso psicologico è troppo spesso sottovalutato: ansia, senso di colpa e di impotenza, rinunce e isolamento rendono questa patologia ancora più invalidante. Alle difficoltà personali si aggiungono quelle del percorso di cura: ritardi diagnostici, scarsa consapevolezza tra alcuni operatori sanitari e disparità di accesso ai centri specializzati e alle terapie innovative. Rendere visibile l’emicrania significa riconoscerne l’impatto, restituire dignità, ascolto e cure tempestive, affinché nessuno debba più sentirsi solo di fronte a questa malattia».
In questo contesto si inserisce la novità terapeutica di Pfizer: Rimegepant (Vydura), primo e unico anti-CGRP orale approvato in Italia, disponibile anche in regime di rimborsabilità. Si tratta di un’opzione innovativa che combina due indicazioni: trattamento acuto dell’attacco e prevenzione dell’emicrania episodica. La formulazione orodispersibile ne facilita l’assunzione anche durante gli attacchi, semplificando i percorsi terapeutici e migliorando l’aderenza. Gli studi clinici hanno dimostrato una riduzione significativa di dolore e sintomi già dopo due ore, con efficacia fino a 48 ore, e una riduzione del numero di giorni di emicrania se assunto regolarmente.
Il Prof. Piero Barbanti, Presidente dell’Associazione Italiana per la Lotta contro le Cefalee (AIC), Ordinario di Neurologia presso l’Università San Raffaele di Roma e Direttore dell’Unità per la Cura e la Ricerca su Cefalee e Dolore dell’IRCCS San Raffaele spiega che «Rimegepant rappresenta un passo avanti perché è il primo gepante orale approvato in Italia con duplice indicazione: trattamento acuto e prevenzione negli adulti degli attacchi nei pazienti con emicrania episodica».
Come sottolinea la Prof.ssa Cristina Tassorelli, Ordinario di Neurologia presso il Dipartimento di Scienze del Sistema Nervoso e del Comportamento dell’Università di Pavia e Direttore del Headache Science & Neurorehabilitation Center della Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Nazionale C. Mondino di Pavia, «Il farmaco apre nuove prospettive nella gestione clinica dell’emicrania. In acuto, permette di trattare efficacemente gli attacchi anche nei pazienti che non rispondono ai triptani o che presentano controindicazioni. In prevenzione, offre un’opzione semplice e maneggevole che non richiede iniezioni né titolazioni complesse».
Grazie a queste caratteristiche, Rimegepant rappresenta un passo avanti concreto per pazienti che non rispondono ad altre terapie o non tollerano i trattamenti iniettivi. Pfizer, da sempre impegnata nelle neuroscienze, affianca allo sviluppo scientifico iniziative di sensibilizzazione e prevenzione per restituire tempo, serenità e dignità a chi convive con questa malattia troppo spesso invisibile.
«Il nostro impegno non si limita allo sviluppo di nuove terapie – sottolinea la Dott.ssa Barbara Capaccetti, Direttore Medico di Pfizer in Italia – ma comprende iniziative di sensibilizzazione, prevenzione e supporto, affinché l’emicrania venga riconosciuta come una patologia seria e disabilitante. Vogliamo restituire tempo, serenità e qualità di vita a chi convive con questa malattia, promuovendo percorsi di diagnosi e cura più tempestivi e accessibili».

