Ironman, Martina Dogana sul podio francese
[photopress:martina.jpg,thumb,alignleft][photopress:martina2.jpg,thumb,alignleft][photopress:martina3.jpg,thumb,alignleft][photopress:martina4.jpg,thumb,alignleft][photopress:martina5.jpg,thumb,alignleft]Ancora sul podio. Dopo la vittoria dello scorso anno Martina Dogana, la campionessa italiana di triathlon lungo, è terza a Nizza nell’Ironman di Francia. Ed è la terza volta di fila che l’azzurra va a medaglia in Costa Azzurra. Davanti a lei la belga Tine Deckers che ha stabilito il nuovo record della gara davanti alla francese Christelle Robin. Quella dell’atleta vicentina è un’impresa. Tanto per cominciare va detto che un <ironman> sono nell’ordine 3 chilometri e 800 metri a nuoto, 180 chilometri in biclicletta e una maratona, cioà 42 km e 195 metri a piedi. In pratica un viaggio da Milano a Bologna che Martina ha terminato con la stessa velocità di un Tgv: nove ore, 37 minuti e 35 secondi. E’ cominciato tutto all’alba. Anzi ancora prima. Sono le 3.48 di domenica notte quando suona la sveglia: colazione con pane, prosciutto, succo e marmellata ed è già clima gara. Ci si veste, si preparano borsa, borracce e barrette e alle 5.10 si va verso la zona di partenza. E’ un formicaio con tremila atleti che si spalmano vaselina sul collo, si massaggiano e si mettono le mute per il tuffo di partenza che è alle 6 e mezzo. Il via è come una <tonnara>. <E’ statà una gara durissima- racconta Martina sulle pagine del suo blog- Non so quante botte ho preso nei primi metri d’acqua, so solo che per poco non ci lasciavo i denti e qualcuno ha provato anche a strapparmi gli occhialini…>. Poi il tratto in bici, a lei meno congeniale, con caldo e vento contrario e infine la Maratona dove Martina ha recuperato stabilendo tra l’altro il record sulla distanza in 3 ore, 1 minuto e 20 secondi. <Ci ho provato fino alla fine- racconta- ma purtroppo non sono risucita a chiudere il gap su chi mi stava davanti. Una volta arrivata sul tappeto blu dell’arrivo però non ho più pensato a nulla, ho preso il tricolore dalle mani di mia mamma e ho cominciato a dare il cinque a tutti…>. E ora il sogno sono le isole Hawaii per le finali mondiali. In bocca al lupo.