Squalificato per una borraccia: dura lex …sed lex
[photopress:_Campolongo_1.jpg,full,alignleft]Maratona delle Dolomiti, riavvolgiamo il nastro a domenica scorsa e torniamo al finale, cioè alla moto Rai che si avvicina a Alfonso Falzarano che è in fuga e sta pedalando a fianco di Jamie Burrow verso la volata finale e gli comunica la squalifica. Il corridore toscano ha appena gettato via una borraccia e, come da regolamento, la sua sorte è segnata. L’immagine successiva è quella dopo il traguardo con l’intervista a Falzarano che chiede un po’ a tutti di spiegargli quale sarà mai la sua colpa… Torno su questo episodio perchè mi sono arrivati parecchi commenti: c’è chi scrive che l’organizzazione è stata troppo severa , chi dice che i problemi del ciclismo sono ben più gravi e che le squalifiche dovrebbero arrrivare per altri motivi e c’è chi invece approva e invita tutti ad andare a vedere <lo schifo> che resta sulle strade dopo il passaggio di una gara ciclistica. Io non so se sia giusto o meno mettere fuori gara un ciclista che ha scalato sette montagne e ci ha dato l’anima perchè butta per terra una borraccia ma credo che se esiste un regolamento e un’organizzazione lo fa rispettare…beh allorta ben venga la squalifica, soprattutto in un Paese come il nostro dove si può derogare a tutto o quasi. Certo siamo alla maratona delle Dolomiti e lo squalificato, con tutto il rispetto è Alfonso Falzarano. Fossero stati il Ivan Basso al Giro o Alberto Contador al Tour sarebbe stato più difficile. Ma vale il detto: <dura lex sed lex…>.