Il “lungo” tormento della maratona.
[photopress:lungo_1.jpg,full,centered]E’ il <lungo> il tormento di ogni maratoneta. Te lo ripetono tutti quando sanno che stai per correre una 42 chilometri: <Sei pronto? E quanti lunghi hai fatto…>. Spiego per quei pochi non addetti ai lavori che leggono questo blog, che è l’allenamento-incubo: trenta e più chilometri che ti restano nelle gambe e nella testa come prova di fatica e di volontà. Chi me lo fa fare? Te lo ripeti un sacco di volte mentre corri, soprattutto sei così sciagurato da osare il lungo da solo, magari in campagna e magari in una giornata fredda di quelle che Milano ti regala spesso con la nebbia. Però non si scappa. Se si vuole correre la maratona va fatto e anche più volte. Quando è finito ci si sente meglio. E’ come levarsi un peso, uscire dal dentista, alzarsi dalla sedia dopo aver passato un esame all’università. Perchè parlo del lungo? Perchè tra meno di due settimane c’è la maratona di Firenze, perchè nonostante uno stop di quattro settimane per infortuinio ho deciso di correrla e perchè il lungo questa volta non l’ho neppure sfiorato. Se funziona…scrivo un libro.