Beirut, anche i caschi blu dell’Onu alla maratona
[photopress:beirut.JPG,full,alignleft][photopress:Lebanon___1.JPG,full,alignleft]Trantatremila persone al via. Trentatremila runner entusiasti tra le strade che ancora portano i segni di una guerra. Stiamo parlando della <Blom Beirut Marathon>, una delle principali manifestazioni sportive libanesi . Atleti, uomini, donne, donne velate, giovani e gente che ci ha provato per la prima volta. E in gara c’era anche anche una rappresentanza di 26 <caschi blu> della Joint Task Force Lebanon, su base Brigata Aeromobile Friuli e suoi reggimenti dipendenti. Ha vinto la maratona l’etiope Mohamed Husien, in due ore e 16 minuti, mentre il primo dei militari italiani è stato il caporal maggiore capo Matteo Di Marzo, appartenente a Italbatt 2 del reggimento <Savoia Cavalleriia>, in tre ore e 18 minuti. La task force Italbatt 2 ha indetto anche due premi da assegnare al più giovane bambino e bambina meglio classificati nella gara dei cinque km. Il comandante di Italbatt 2, col. Andrea Carrino, ha consegnato nelle mani dei due piccoli atleti, Khodor Khodor e Ghya Moutarik, provenienti dalla provincia di Tiro, due targhe ricordo ed un lettore MP3 ciascuno. A fare gli onori di casa, loro pure rigorosamnete in tuta, il presidente del LIbano Michel Suleiman e il primo ministro Saad Al Hariri che sono i due signori ritratti in foto