[youtube Y-VrcNqQ9ak] Bisognerà spiegargli che non c’è un metro di discesa e che la Milano Marathon si corre a piedi. E poi, comunque vada, sarà un successo. A tre anni dal suo addio alle corse Paolo Salvoldelli torma in gara e lo fa per una buona causa, cioè per Smarathon la onlus che raccoglie fondi per aiutare la ricerca sull’Atrofia muscolare spinale. Una decina di chilometri che il “Falco” correrà in staffetta con Andrea De Luca con cui condivide microfono ( e moto) durante le telecronache in Rai e che lo riporteranno sulle strade dove è arrivato in maglia rosa già due volte. E dovrà sudarsela anche questa volta e non solo perchè ci saranno più di 25 gradi. Un po’ come gli capitò quel 28 maggio del 2005 nella tappa del Sestriere quando per la prima volta il Giro passò sullo sterrato che porta al Colle delle Finestre. Me lo ricordo ancora quel pomeriggio in redazione con l’occhio incollato al televisore. Sul Falco pochi avrebbero scommesso, pochi avrebbero creduto che sarebbe riucito a tamponare gli attacchi di Simoni, Di Luca e compagnia. E invece Savoldelli, che volava in discesa e nelle crono, il suo piccolo capolavoro lo fece in salita tra due ali di folla che spiegano meglio di ogni altra cosa il senso del ciclismo. Sù fino in cima, del suo passo perdendo solo quello che si dovevaperdere  per restare in rosa. E poi la discesa, come una spia, come al solito, come in pochi sapevano fare, sanno fare e sapranno fare… Beh, tutto questo per dire che per me che corro in bici, a piedi e per Smarathon domenica si avvera un piccolo sogno da tifoso: correre nella stessa squadra di Savoldelli. Alè.