Solo una preghiera per Weylandt
La morte non te l’aspetti. Mai. Non ci pensi, la allontani, non ci vuoi fare i conti. Poi però in pochi secondi, in due frammenti d’immagini te la ritrovi davanti agli occhi e resti lì impietrito di fronte alla tv. C’è un corridore a terra, un medico che gli taglia il cordone del caschetto con una forbice, altri che provano a rianimarlo. Ma è spento, non si muove più. Fine. Wouter Weylandt, 26enne fiammingo di Gand, è andato via così. Chi può gli dedichi una preghiera. Le parole davvero non servono.