Doping: il vero allarme è tra gli amatori
Per come la vedo io il doping è una piaga e andrebbe combattuto con ogni mezzo e a tutti i livelli. Punto. Ma se nello sport professionistico ci sono i controlli più o meno sofisticati, ciò purtroppo avviene così puntualmente nelle gare dilettantistiche e amatoriali. Con le conseguenze che si possono facilmente immaginare. Fino ad allarmarsi sul serio perchè c’è gente che rischia la pelle con pratiche fai-da -te o consigliate da amici, fattucchiere o amici degli amici. Un mondo. Che non mi piace per niente però. Così ho letto con piacere l’annuncio fatto ieri dal ministro della Sanità Ferruccio Fazio ad un convegno sulla lotta al doping . “Il governo- ha promesso il ministro- stanzierà un ulteriore milione di euro per 3000 controlli in più sugli sportivi dediti a discipline di resistenza come il ciclismo o la maratona nell’ambito dilettantistico”. Ci vuole altro lo so. Serve soprattutto uno “scatto” culturale che deve partire dai più piccoli e dai genitori dei più piccoli che sono la vera causa di molti disastri. Però che il ministro della Sanità annunci che ci sarà uno stanziamento per aumentare i controlli antidoping ngli sport dilettantistici è un bel segnale. E anche una presa di coscienza. Dai controlli effettuati (1115 nel 2011 le analisi promosse dalla Commissione Antidoping del Ministero della Salute), si è rilevata infatti una percentuale di positività negli atleti amatoriali del 10 più alta rispetto agli sportivi professionisti. E non solo. Si abusa, spesso per ignoranza anche di integratori come gli aminoacidi e il sottosegretario con delega allo Sport On. Rocco Crimi ha evidenziato l’importanza di aver creato all’interno della Commissione Antidoping una sezione su uso ed abuso degli integratori alimentari, in particolare gli aminoacidi, ed ha sollecitato la WADA ad elaborare una regolamentazione internazionale in grado di limitare questo abuso.