Maratona, pericoloso improvvisarsi ma uno studio tedesco tranquillizza i 50enni
New York è “la” maratona. Quarantamila al via e potrebbero essere anche di più, poche migliaia in meno al traguardo tra le due e le sette ore, a volte anche otto. Un fiume di gente e ciò significa che ci provano un po’ tutti. Corrono i campioni, perchè vincere a New York dà un senso alla carriera e al conto in banca e corrono gli amatori perchè New York e New York . Ma soprattutto qui corrono i principianti perchè questa è una delle maratona preferite per cominciare, perchè non si resta mai da soli, perchè c’è tanto pubblico che fa il tifo per tutti, perchè ha fascino, perchè si unisce ad una settimana di vacanza e mille altri buoni motivi ancora. E si buttano, a volte senza rete cioè senza una preparazione adeguata. E allora la domanda è: ma non è pericoloso correre una maratona in sei, sette ore senza essersi allenato a dovere? Per chi si improvvisa sicuramente sì e basta darsi un’occhiata attorno il giorno dopo la gara per vedere gente che si trascina con le borse di Gap, che fatica a scendere le scale dell’hotel e a mettere un piede davanti all’altro. Ma non è così per tutti ovviamente. C’è chi a New York ci arriva preparato e corre senza problemi. E senza rischi. Una ricerca su un campione di maratoneti un po’ attempati è stata fatta l’anno scorso da un’èquipe di medici tedeschi e ha concluso chi corre una maratona con la necessaria preparazione, anche se over 50, non crea eccessivi stress al suo cuore. Lo studio tedesco condotto su 167 partecipanti alle maratona di Berlino ha dimostrato che un impegno così duro non provoca danni cardiaci a lungo termine. Gli atleti, tutti non professionisti e intorno ai 50 anni, sono stati studiati con prelievi di sangue ed ecocardiografia prima e dopo la corsa, nuovi test approfonditi a due settimane di distanza. I risultati sono tranquillizzanti: la funzione cardiaca risulta un po’ alterata subito dopo l’arrivo ma rientra perfettamente nella norma nel giro di quindici giorni. Secondo gli autori le variazioni momentanee sono dovute solo alla tachicardia e alla disidratazione indotte dalla corsa prolungata: nulla però che possa davvero danneggiare il cuore. Per Fabian Knebel, il medico dell’università Charitè di Berlino che ha condotto lo studio, le preoccupazioni sulla maratona sono infondate: non fa male al cuore e possono correrla anche i cinquantenni. E mi sembra che ci sia poco da aggiungere.