C’è il solstizio si corre al freddo e al buio. Allora pensiamo alla nuova maratona di Roma
Stanotte ci sarà il soslstizio d’inverno, sarà cioè la notte più lunga dell’anno. Non che la cosa ci sconvolgerà la vita ma correndo tra tra buio, freddo e luminarie di Natale con l’aria ghiacciata che ti perfora i polmoni un po’ di nostalgia del caldo dell’estate ti viene. Ma basterebbe anche il tepore della primavera per star meglio. E allora viene in mente Roma, la martona di Roma che si corre il 18 di marzo e che quest’anno mi piacerebbe ricorrere. Del record di iscritti che si avvia a polverizzare si è già detto e allora l’altra novità di queste ore riguarda il percorso. E non è un dettaglio. Negli ultimi anni l’organizzazione ha lavorato per renderlo sempre più scorrevole, eliminando curve e salite e per la prossima edizione si è “limato” ulteriormente. Non ci saranno più infatti i passaggi a Tor di Quinto e sulla Tangenziale (o via Olimpica), punti «dolenti» a detta di molti partecipanti sia per la rampa di accesso in salita sia per il vento che per il traffico, adiacente, delle auto. Quei 2.500 metri sono stati sostituiti con un tratto più scorrevole e simbolico. Da Ponte Duca d’Aosta si percorrerà il Lungotevere costeggiando Villa Glori, si passa per l’Acquacetosa, poi scendendo per via Maresciallo Pilsudski si entra nel Villaggio Olimpico, dove sono previsti i passaggi davanti all’Auditorium Parco della Musica, Palazzetto dello Sport e si incrocia anche via Svizzera, dove alloggiò Abebe Bikila in occasione dell’Olimpiade del 1960. Tratto nuovo quasi tutto pianeggiante e più evocativo, visto il transito dei podisti in una delle aree simbolo dei Giochi olimpici. E nella giornata più breve dell’anno, immaginare la luce e il tepore della città eterna aiuta a rendere un po’ meno invernale e gelata la corsetta di stasera