Smarathon è diventata grande. E che stesse crescendo già si era capito lo scorso anno alla Milano city marathon quando portò alla partenza il numero più alto di staffette e oltre 200 atleti. Una bella macchia non rossa come al solito ma arancione , per non confondersi con i colori ufficiali della maglietta ufficiale della gara, che non era passata inosservata. Anzi. E quest’anno andrà probabilmente ancora meglio. Ma non è solo una questione di numeri. Smarathon è diventata grande perche attorno ad Elena e Luca de Luca  che nel 2007 dieidero vita a questa associazione no profit che si ripromette di aiutare chi è malato di Sma, l’atrofia spinale muscolare, ormai si muovono tante altre persone. Gente che corre ma soprattutto che si dà  fare. Che ha capito che un macchinario da donare all’istituto Besta, una sedia speciale per sciare o una carrozzina per andare in montagna possono cambiare la vita di un bambino meno fortunato degli altri. E farlo sorridere. L’atrofia muscolare spinale è una malattia genetica che impedisce ai muscoli di crescere e quindi di fare una vita normale. Si è costretti a vivere su una sedia a rotelle. Non c’è cura per questo bisogna investire sulla ricerca e , con l’aria che tira di questi tempi, sperare che gli istituti clinici e universitari  facciano con ciò che hanno a disposizione è più che un’utopia.  Mancano soldi per dare stipendi decenti ai ricercatori, che infatti se ne vanno. Ma mancano anche macchinari e attrezzature.  Il lamento è una pratica che non porta da nessuna parte ed è per questo che tante onlus si dannano quotidianamente per dare una mano, raccogliere fondi, mettere una pezza laddove lo stato non può o non arriva. Smarathon, tra maratone, mercatini e inizative varie in pochi anni ha raccolto qualcosa come 100mila euro che in parte sono andati all’istituto Besta di Milano e in parte sono serviti per offrire macchinari e carrozzine a chi ne aveva bisogno. Ho conosciuto Luca de Luca quasi per caso parecchi anni fa. Ci siamo intesi subito e non solo perchè tutti e due abbiamo una passione sfrenata per la maratona. Mi avevano colpito la sua franchezza, la sua voglia di non arrendersi alla malattia della sua bimba Rebecca e la sua energia. Contagiosa. Ti racconta una cosa ma ne sta già pensando un’altra e un’altra ancora. Va sempre alla velocità massima e fai fatica a stargli dietro anche in gara, soprattutto adesso che e dimagrito di una decina di chili. Così da un nulla ha costruito Smarathon mattone su mattone con sua moglie Elena. Con amore, passione, caparbietà e buona fede.  Se ne sono accorti in tanti. Tutti quelli che sudano con le magliettine rosse  ma anche tutti quelli che si stanno aggiungendo. Andrea, Davide, Camilla, Chicco, Giovanni, Guido, Antonella, Cristian,  Monica, Adriana, Claudia, Manlio, Giancarlo, Annarita, Ettore… Ho messo un po’ di nomi a caso, i primi che mi sono venuti in mente. Ma l’elenco è davvero tanto più lungo.  E si allungherà, sono pronto a scommetterci…

 

Tag: , , ,