Milano marathon, ci siamo. Chi corre non faccia rivoluzioni
Meno quattro. La maratona di Milano è dietro l’angolo e chi deve correre è in pieno count down. Cosa faccio? Corro o mi fermo per scaricare le gambe? Quanto mangio? Comincio già da oggi a rinforzare le dosi di carboidrati? E poi devo bere? Idratarmi con sali e potassio già prima della gara? Tutte domande che torneranno alla mente sabato notte prima di addormentarsi quando si farà anche l’inventario delle cose messe in borsa a cominciare da chip e pettorale. Ma domenica è già qui. Inutile stare a far conti: ciò che è fatto è fatto e il tempo degli allenamenti è finito da un pezzo. Chi ne capisce di corsa sostiene che negli ultimi giorni prima di una gara la miglior cosa è quella di continuare a fare ciò che si è sempre fatto, soprattutto a tavola. E la regola fondamentale è quella di evitare eccessi. Niente rivoluzioni o invenzioni quindi. Fino a domenica mattina alle 7.15 quando i primi runner cominceranno ad arrivare alla porta Ovest della Fiera di Rho. La partenza è fissata alle 9 e a scattare saranno (saremo) in 13mila tra maratoneti e staffettisti. La novità ( fondamentale) di quest’anno è che la corsa coincide con la seconda DomenicAspasso che in soldoni significa soprattutto blocco del traffico dalle 10.00 alle 18.00: niente moto o auto per le strade, unica eccezione, le vetture elettriche. Corsa finalmente senza liti e insulti quindi che si svolgerà più o meno sullo stesso percorso dell’anno scorso. Unica variabile resta il meteo. Lo scorso anno si boccheggiava e fu corsa durissima, quest’anno si battono i denti e potrebbe essere la stessa cosa. La maratona resta sempre la maratona e il bello è proprio quello. Anche se piove.