09Giu 12
Al Sempione di Milano una corsa lunga 24ore
Tutto intorno all’Arena. Una volta due, dieci, tante, tentissime. Per tutta una gionata, per ventiquattr’ore filate. “Milano24″ è una delle gare più affascinanti che si corrono in città anche perchè si corre è in pieno centro, nel cuore del parco Sempione a sfiorare le storiche mura dello stadio romano. Una “ultra” che da questa mattina fino a domani alle 10 vede impegnati specialisti ma anche no. Che la faranno tutta finchè possono o si daranno i cambi nelle staffette. E il clima è tutto da assaporare. C’è il senso della fatica, c’è quello dell’impresa, della sfida. C’è il tifo che arriva dai box dei ristori e dell’organizzazione, ci sono gli applausi degli amici ma anche di chi si trova a passare nel parco per caso. E in ventiquattr’ore ne passa di gente in un parco come il Sempione. C’è lo sguardo incuriosito dei turisti che qui arrivano per forza perchè c’è il Castello dove si fermano tutti, ma tutti, i bus che li portano in città. E c’è lo sguardo ammirato di chi, come me, da queste parti corre un’oretta e va nella direzione opposta. Ho incrociato lo sguardo degli eroi di questa gara quasi quattro ore dopo il via. Ognuno con il suo stile, con la sua smorfia, con la sua bottiglia d’acqua e con gli occhi concentrato ,qausi assenti. Già perchè chissà cosa pensa uno che deve correre per 24 ore? Me lo sono chiesto e mi sono venuti i brividi…Perchè pensare di correre una maratona e poi un’altra e poi un’altra ancora per me è davvero troppo. O forse la forza è tutta lì: bisogna essere capaci di non pensarci. La ” Milano24″ è organizzata dallo storico Road Runners Club Milano ed è alla seconda edizione. Sono tre le gare: qualla principale ( la Milano 24) che è il campionato italiano Fidal di specialità per il 2012, la Milano 6, ultra di 6 ore valida per il campionato di società e la Milanoxtutti, una staffetta di 24 atleti perr 1 ora con squadre dove corrono anche atleti disabili per superarsi e superare le barriere non solo architettoniche ma anche culturali. E in questi casi lo sport fa davvero la differenza.