Roccaraso, tre Comuni e 14 chilometri da cartolina
Seicento atleti al via. E lo scorso anno erano 400 e il prossimo anno saranno sicuramente di più. La Corsa dei tre Comuni che va da Roccaraso a Rivisondoli a Pescocostanzo e e poi torna indietro ha tutte le carte in regola per essere una grande gara. Azzardo un paragone che può sembrare irriverente ma non lo è affatto: può diventare la Cortina-Dobbiaco dell’Appennino. E il motivo è semplice. Si corre su un percorso magnifico, 14 chilometri da cartolina che dal centro di Roccaraso attraversano la piana di Rivisondoli poi si arrampicano su 400 scalini che portano nel centro del paese e ti lanciano in un su e giù che non finisce mai verso quella chicca che è Pescocostanzo. Il ritorno è una bella discesa che sfiora Palena e ancora un paio di strappi in salita fino al traguardo finale. Un percorso suggestivo ma non solo perchè tecnicamente vale una mezza maratona e mette a dura prova gambe e fiato. Ma la Corsa dei Tre Comuni è anche una gara ben organizzata, con il percorso quasi sempre transennato, il traffico chiuso dalle pattuglie di vigili e carabinieri e tre Paesi che per un sabato pomeriggio si fermano ad applaudire e fanno festa . Il finale è un ristoro con i fiocchi: dalle torte fatte in casa, alle fette di anguria, alle bruschette con il pomodoro fresco. E poi si corre sempre sopra i mille metri di altitudine che con il caldo torrido di questi giorni è sempre un bel sollievo. Seicento iscritti alla settima edizione sono un record. Non sono un numero enorme, di quelli cui ci hanno abituato le grandi gare ma con queste premesse credo sia destinato a lievitare. Questo è un angolo d’Abruzzo che ti lascia a bocca aperta. Non solo per il parco nazionale, ma perchè ha storia e tradizioni, buon cibo e gente accogliente. E qui d’inverno si scia quindi ci sono strutture e alberghi che sanno come si fa con chi viene da fuori e che hanno capito che, in periodi di crisi, con qualche convenzione le stanze si possono riempire per anche con chi corre. Insomma è un bel posto per fare una corsa ma anche una vacanza. O tutte e due insieme .Tutto perfetto? Un neo c’è. Al tavolo delle iscrizioni non c’erano le spillette per appuntare i pettorali. Non è grave, d’accordo. Ma non con un po’ di buona volontà si poteva far meglio.