Aspettando Cleopatra si corre sotto la pioggia
…E la terra si aprirà. il cielo si farà nero e l’umanità intera verrà spazzata via da una terrificante massa d’acqua. Insomma l’apocalisse. E ieri sera ascoltando il meteo su Raitre un po’ questa paura mi è venuta: “Cleopatra colpirà già dalle prossime ore la Penisola, Massima allerta nel centro Nord ma soprattutto in Lazio, Liguria e Lombardia dove nella notte sono previsti nubifragi con 150mm d’acqua in 24 ore fino a punte di 200m. Già mobilitati tutti gli uomini delle proitezioni civili”. Altro che correre. Altro che sgambatina al parco Sempione. Così mi ero quasi messo il cuore in pace: salto un allenamento e che sarà mai? Però stamattina mi alzo, do un’occhiata fuori dalla finestra e lo sterrato che porta verso il Paese è asciutto come se fosse luglio. Non piove. Neanche una goccia. L’apocalisse è rimandata. Così all’una e mezzo con Alberto siamo a correre intorno al Castello. Certo, sotto la pioggia che poi arriva. Ma è normale che piova a metà ottobre. E’ normale che piova anche parecchio in autunno. Ed è normale che ci siano anche i temporali. Ciò che non è normale è che ormai stia diventando tutto un’emergenza che rimabalza ingigantendosi sempre più da un telegiornale all’altro, da un giornale all’altro, da una radio all’altra. Così Roma si prepara alla pioggia con sacchetti di sabbia sul lungo Tevere come stesse scavando trincee prima della battaglia finale e Milano allerta tutte le sue truppe della protezione civile per fronteggiare le esondazioni di Olona e Seveso. In un paese dove ogni cosa è pretesto per lo scontro politico c’è il terrore di essere messi in croce. Così i sindaci mettono le mani avanti. A dire: “Noi quello che dovevamo fare lo abbiamo fatto. Se succede qualcosa siamo a posto, se non succede nulla meglio…”. Oggi correndo sotto l’acqua al Sempione pensavo proprio a questo, a questa enorme allerta perchè c’è una perturbazione in arrivo, al grande dispiegamento di mezzi, all’allarme , agli appelli, all psicosi che c’è in giro. Correvo sotto l’acqua e mi godevo la pioggia pensando che forse, tranto per cominciare, basterebbe tenere puliti i tombini dalle foglie…