Maratona di Venezia, 42 km di storia, 14 ponti e un meteo a rischio
Quattordici piccoli ponti negli ultimi tre chilometri. Alzi la mano chi, parlando della maratona di Venezia non si è mai sentito dire: ” Ah sì…lì il fnale è duro perchè ci sono i ponti…”. Sarà. Ma la mia teoria è che i gli ultimi chilometri delle maratone siano tutti duri uguale e allora è meglio farli nel centro storico di una città come Venezia che a Busto Garolfo senza nulla togliere a Busto ovviamente. Punti di vista. Però i ponti restano. Quattordici, non uno meno, per passare sopra i tipici canali della Serenissima attrezzati però con rampe di legno che consentono di non dover affrontare gli scalini. Quindi in realtà quattordici piccoli strappetti che si fanno sentire per arrivare nel centro storico sulla banchina della Riva Sette Martiri, proprio di fronte alla Laguna dove la fatica svanisce e ognuno si ritaglia il suo pezzetto di gloria e di applausi. Ed è questa la più grande emozione di Venezia, ma non è tutta qui. Si parte al fianco di Villa Pisani da Stra, una piccola località una trentina di chilometri ovest di Venezia dove inizia in pratica la Riviera del Brenta e dove ricchi e nobili veneziani costruirono le proprie case di vacanza nel XVIII secolo. E anche qui è un bel correre e un bel vedere tra Ville venete e scorci fluviali: anche perchè nei primi chilometri la voglia di guardarsi attorno è ancora tanta. La maratona prosegue poi attraversando il centro di Marghera e Mestre, si infila per oltre 2 km all’interno del Parco San Giuliano e dal Ponte della Libertà entra a Venezia. Verso il centro si corre su due chilometri di zattere a fianco del Canale della Giudecca fino a Punta della Dogana e si attraversa il Canal Grande su un ponte galleggiante di barche di 170 metri, costruito appositamente per la maratona. La fine è una volata tra Piazza San Marco e Palazzo Ducale. ,”Un percorso sostanzailmente pianeggiante- assicurano gli organizzatori- Le uniche difficoltà si incontrano tra il 25 e il 35 chilometro dove gli atleti dovranno affrontare 3-4 brevi tratti in salita lunghi poco più di un centinaio di metri”. Sul percorso non sono presenti tratti in pavé ad ‘eccezione degli ultimi 100 metri prima del traguardo e nel tratto all’interno del centro storico di Venezia dove si corre calpestando i tradizionali “masegni” che sono dei lastroni di pietra vulcanica che arriva dai Colli Euganei utilizzata per lastricare le strade dai primi del Settecento. Percorso bello quindi, con tanti riferimenti culturali e storici che faranno la gioia dei cameraman de La7 che racconteranno in diretta la gara e forse un po’ meno dei maratoneti più interessati agli aspetti tecnici e alle difficoltà del tracciato. E a complicare un po’ la vità agli ottomila al via ci si potrebbe mettere anche il meteo che non annuncia nulla di buono. “Sarà il primo vero week end di inverno” spiegava oggi la bionda signorina che fa le previsioni su una pay tv. Carina era carina…ma non so perchè mi stava un po’ sulle scatole.