Maratona di Venezia da brividi…
Non se la scorderanno più la ventisettesima maratona di Venezia gli ottomila che oggi hanno corso da Stra’ verso la Laguna. Non si scorderanno i 14 ponti prima dell’arrivo, il fascino della Serenissima e i biscotti che si trovavano ai ristori. Buonissimi. Ma soprattutto non si dimenticheranno la Bora, che i tassisti di Canal Grande chiamano Borin ma non cambia molto rispetto a Trieste e ieri sfiorava i 90 orari. Ovviamente contro per 42 chilometri filati. Vento, pioggia e freddo dall’inizio alla fine. “Pioggia e acqua alta che insieme qui a Venezia sono una rarita’” raccontava una signora che vive da queste parti sul vaporetto che portava a Rialto. Lei sembrava divertita, chi era in gara assolutamente no. Sventagliate di acqua che ti sbattevano in faccia come fossi sulla prua di un battiscafo. Dal Brenta a Mestre a Campo San giuliano non c’è stata pace. Raffiche continue, cosi’ forti che ci si poteva appoggiare sopra e che a otto gradi scarsi erano come una secchiata d’acqua gelida quando non te l’aspetti. Sul ponte in mezzo al mare che porta a Venezia ho visto gente fermarsi, piangere e barcollare. Quattro chilometri infiniti con il mare increspato a fianco, il vento che ti spingeva indietro e il freddo che ti trapassava le ossa. E san Marco la’ in fondo che sembrava un miraggio irraggiungibile. Pero’ per tutti soddisfazione doppia. Il finale e’ come sempre da pelle d’oca. Con Venezia che si e’ appena ripresa dall’acqua alta che e’ tutta sulle transenne ad applaudire. Una folla incredibile sotto gli ombrelli e avvolta dalle cerate, da tutto il mondo che ti incita in tutte le lingue. Cosi’ la volata finale fa venir i brividi anche a chi arriva dopo le quattro ore. Quelle vere invece le vincono un paio di ore prima il keniano Philemon Kipchumba Kisang tra gli uomini e l’etiope Emebt Etea Bedada tra le donne. Kisang ha vinto con il tempo di 2h17’00” davanti ai connazionali Titus Kwemoi Masai (2h18’21”) ed Elija Karanja (2h19’41”) con l’azzurro Domenico Ricatti quarto in 2h19’43”. Tra le donne, la Bedada ha corso in 2h38’11”, precedendo le connazionali Helima Hassen Beriso (2h48’32”) e Fantu Eticha Jimma (2h50’48” ).Nella gara di handbike la vittoria è andata a Robert Kauffmann (GS Disabili Alto Adige) con il tempo di 1h47’06”, davanti a Cristiano Picco (1h54’28”) e Gianni Garbin (1h56”08”).