Maratona di Livorno: una coccarda gialla per i nostri marò
Ormai è otto mesi che sono in carcere. I due marò Massimiliano La Torre e Salvatore Girone, arrestati dai poliziotti indiani, dopo aver causato la morte di due pescatori durante un’azione antipirateria, sono rinchiusi a Kochi, nello Stato di Kerala. Aspettano di essere processati ma chissà quando. E la loro storia è diventata un caso diplomatico ad essere sinceri anche un po’ imbarazzante per il nostro governo. Così, mentre i due militari molto dignitosamente resistono in cella, attorno a loro in tanti si muovono. Lettere, manifestazioni di solidarietà e iniziative. Due settimane fa fu la Ferrari a correre il gran peremio in India con le coccarde gialle sulle auto facendo arrabbiare e non poco il governo indiano. Domenica toccherà a padre Gabriele, ex cappellano militare della guardia di finanza della caserma Santini di Livorno a scendere in campo con la coccarda gialla per ricordare i due marò. Don Gabriele, frate francescano chiamato dagli amici ’runner’ per la sua passione per le maratone, correrà la 42 chilometri di Livorno e proporrà ai concorrenti fare altrettanto. La ’Maratona città di Livornò è alla sua trentaduesima edizione e quest’anno si “sdoppia” in una gara combinata da correre in coppia: il primo atleta corre 30 km e l’altro i 12,195 km restanti. Nella stessa giornata poi si svolgeranno la Mezzamaratona (di 21,097 km) e la ’StraLivornò (gara non competitiva di 7 km). Tre gare pensando ai marò e a padre Gabriele che correrà per loro. Una piccola cosa, certo. Ma a volte sono proprio i piccoli gesti quelli che si notano di più…