Il ciclismo ha sette vite
La procura antidoping del Coni ha deferito i ciclisti Michele Scarponi e
Giovanni Visconti per la violazione dell’art. 3.2. delle Norme Sportive Antidoping cioè per essersi avvalsi della consulenza e prestazione di soggetto inibito, il dottor Michele Ferrari. La procura ha anche chiesto tre mesi di squalifica per i due atleti. Fine. Neanche per sogno. Ma ogni volta è la solita storia: vai in riunione e i colleghi che sanno che sei “malato” di ciclismo sorridono e si danno di gomito. Dopo Armstrong, dopo Vinokourov, dopo Scarponi, dopo Visconti…sotto a chi tocca. E le battutine si sprecano. Ma che sport è? Ma ancora ti ostini a scrivere di ciclismo? Ancora pedali? E il Giro e il Tour? Bisognerebbe fare due classifiche quella dei “dopati” e quella di chi va a “pane e acqua”. E’ il bar sport. Sono le chiacchiere di chi il ciclismo non sa neppure cosa sia. Il ciclismo è tutt’altro. Sono quei tre matti che ho incontrato stamattina alle 9 sulla strada che va a Cisliano incappucciati come la banda Bassotti per ripararsi dal freddo. Sono quelli che la domenica mattina fanno il gruppo: piova, nevichi o venga giù il cielo. Sono quelli che caricano la bici in auto per andare a correre una granfondo a 400 chilometri da casa, poi tornano e vanno a lavorare. Sono quelli che si accampano sulla cima Coppi la notte prima e stanno lì per ore godendo quei trenta secondi quando passa il gruppo. Sono quelli che la bici in albergo la portano in stanza. Quelli che in garage hanno il poster di Moser che a Città del Messico fa il record dell’ora. Quelli che in discesa sotto la maglietta mettono ancora il giornale. Quelli che quando li incroci in allenamento fanno finta di salutarti ma ti fanno la radiografia alla bici. Quelli che se ti gli prendi la ruota s’incazzano, accelerano e ti fanno sputare l’anima. Quelli che se non sei depilato non “vai”, che i palmer erano tutta un’altra cosa, “il carbonio non mi convince” e la bici nuova da 7 mila euro per la moglie è sempre un affarone da 800 euro…E si potrebbe andare avanti all’inifinito. Ecco perchè anche quest’anno sulle salite di Giro e Tour ci sarà la folla di sempre. Ecco perchè c’è poco da darsi di gomito. Ecco perchè il ciclismo non finisce mai….