Dalla Marcialonga ai cimenti nei giorni della Merla
I giorni della Merla sono gli ultimi tre di gennaio. Al di là delle leggende e delle spiegazioni sull’origine del perchè si chiamino così l’unica certezza è che sono tra i più freddi dell’anno. E diversamente non potrebbe essere visto il periodo. Così in questo fine settimana molte gare e tapasciate prendono nome proprio dai giorni della merla. E non solo. Anche con i vari cimenti legame c’è. Oggi a Milano c’è stato quello classico tra le due canottieri Milano e Olona. Un tuffo nelle acque gelide del Naviglio per un centinaio di audaci che si ripete da più di un secolo. La stessa cosa è successa a Torino nelle acquedel Po: stesso freddo, stesso freddo e stesso coraggio. E dal freddo al freddo citazione obbligatoria per la 40ma Marcialonga, un pezzo di storia dello sci di fondo. Hanno vinto il norvegese Jurgen Aukland e la svizzera Seraina Bohner coprendo i 70 chilometri da Moena a Cavalese in tecnica classica, rispettivamente in 2h58’21« e in 3h29’25». Aukland è al suo terzo successo dopo quelli del 2003, 2006 e 2012. Dietro di lui il ceko Stanislav Rezak, unico a interrompere il predominio scandinavo, e l’altro norvegese, fratello del vincitore, Anders Aukland. Lontani dai migliori gli italiani: 16moo il trentino Bruno De Bertolis e 24mo o Florian Kostner, figlio del vincitore della prima edizione. Nel 1970 il padre Ulrico precedette Franco Nones, protagonista ieri della prima Marcialonga Story. E gli 11 chilometri per il campione olimpico sono stati una vera e propria passerella iniziata allo Stadio del Fondo di Tesero e conclusa a Predazzo. I protagonisti dell’evento – gemellato con la gara toscana Eroica di biciclette storiche – hanno sciato con sci, racchette, scarponi e indumenti ante 1976. Vintage anche il contorno, con ristori a base di brodo e pollo, e musiche anni ’70. Nones indossava il numero 1 e ha sciato con il materiale tecnico (sciolina compresa) dell’impresa di Grenoble ’68. Per un buon tratto di gara è sembrato di rivederlo nell’incredibile gara di 45 anni fa che portò all’Italia il primo oro olimpico e mondiale del fondo.