La vera Liberazione? In bici a 40 all’ora nel parco del Ticino
Lo so che è molto poco patriottico, e qualcuno se la prenderà anche a male, ma la vera liberazione con una giornata come quella di oggi è andare in bici. E così per santificare la festa metti la sveglia alle 6.30, sali in sella alla tua mouintanbike e pedali per 74 chilometri sugli sterrati del Parco Sud che poi diventa Parco del Ticino. Pedali sull’alzaia del Naviglio Grande fin dove finisce l’asfalto: Robecco, Pontevecchio, Boffalora, Castelletto, Turbigo e avanti ancora fino a dove la strada sale sulla Panoramica di Lonate Pozzolo. Un paio di tornanti per una salitella che non è certo come quelle delle Dolomiti ma basta a gonfiarti le gambe e a farti goidere lo spettacolo della Valle del Ticino che si perde tra l’aeroporto di Malpensa e le vette delle Alpi ancora imbiancate. Una cartolina. E fin qui la cronaca di una festa che nei paesini passa tra una cerimonia col sindaco in fascia tricolore e le note della banda che sfila in centro. Cronaca di una spelndida giornata di sole che per molti è una gita fuori porta a spasso, magari in bici. Ma per chi pedala sul serio su una Mtb la “gita” vola via a 35 all’ora. “Beppe, facciamo il treno?” è la parola d’ordine, il messaggio in codice per dire che ora si comincia a fare sul serio e così ti ritrovi con Alessio che tira come un locomotore davanti e Marcello che ti si incolla alla tua ruota posteriore. Ogni cambio è una accelerata, uno strappo che fa salire il ritmo del tuo cuore e ti toglie un po’ il fiato, ogni bici che vedi là davanti un obbiettivo da andare a prendere. Così passi davanti alla meravigliosa cascina dove Checco Zalone ha girato uno dei suoi film e non fai neppure in tempo a vederla. Passi di fronte ad una delle più belle ville storiche cotruite sul Naviglio a Castelletto e neppure te ne acc0rgi. “Testa bassa e pedalare” dicevano una volta i nonni parlando di ciclismo, vale anche oggi e varrà per sempre. Perchè quando sali su una bici e hai il “fuoco” dentro c’è qualcosa nella tua testa che fa contatto. Così “godi” nel raggiungere un gruppo di stradisti che con le tue ruote grasse ti guardano come se avessi la peste, godi nel star lì con loro e godì a scrollarteli di dosso non appena la strada si fa un po’ più nervosa. Non c’è pietà. A 40 all’ora non si fanno sconti per nessuno, nè ad amici, nè a parenti. E chi deve capire…capirà.