L’onda lunga delle bombe sulla maratona di Boston
E’ l’onda lunga dell’attentato alla maratona di Boston. Non è finita lì. Il dolore, la morte in diretta, lo strazio di Martin, le facce sgomente degli atleti che si stavano preparando a sorridere e, a un passo dal traguardo, sono piombati in un inferno assurdo. La follia delle bombe di Boston continua e sono due gli episodi che la riportano d’attualità . Domani a New York si corre la “Five Boro” , una corsa in bici di 60 chilometri che porterà al via oltre 30mila appassionati tra cui anche il nostro campione dle mondo Gianni Bugno. E’ il primo grande evento sportivo di massa dopo l’attentato. Inutile negarlo, la tensione c’è. Più tra gli organizzatori che tra gli atleti: «Abbiamo la migliore polizia del mondo e tutte le misure necessarie sono state prese», ha detto Ken Podziba, presidente di Bike New York, presentando la corsa al Consolato generale d’Italia. Una festa collettiva per lungo i cinque ’boroughs’ della Grande Mela per una volta, come per la Maratona, chiuse completamente al traffico. Ma gli sportivi d’ora in poi nelle grandi manifestazioni dovranno imparare a convivere con i divieti della polizia e quello che mi ha colpioto di più è che domani nessuno potrà avvicinarsi alla gara con borse o zaini. E sinceramente mi viene un po’ di pelle d’oca. L’altro episodio che segue le bombe di Boston riguarda Tamerlan Tsarnaev, il giovane ceceno responsabile col fratello Dzhokhar dell’attentato e morto in uno scontro a fuoco con la polizia: nessun cimitero vuole il suo corpo. Lo racconta Peter Stefan proprietario dell’ impresa di pompe funebri a cui è stato dato il compito di celebrare i suoi funerali. ” Ma non sto seppellendo un terrorista, sto seppellendo un uomo morto e tutti hanno diritto a una sepoltura dignitosa>. Quando il corpo di Tamerlan Tsarnaev gli è stato consegnato, davanti al suo negozio a Worchester, alle porte di Boston, si è subito radunata una piccola manifestazione di protesta. Alcuni hanno innalzato cartelli con scritto: «Non lo vogliamo qui, rispeditelo in Russia». Ma Stefan insiste. «Continuo a ripetere i casi di Lee Harvey Oswald, Timothy McVeigh, o Ted Bundy: qualcuno ha dovuto seppellire anche loro». Oswald è l’uomo che uccise John Fitzgerald Kennedy, McVeigh e l’autore dell’attentato di Oklahoma City del 1995, e Ted Bundy è finito sulla sedia elettrica nel 1989 dopo essere stato considerato responsabile di almeno 30 omicidi. Tamerlan per ora resta senza sepoltura. E non so se questo sia il migliore dei mondi possibili…