Da Di Luca a Armstrong, caos doping
Dopo le “sparate” di Danilo di Luca nell’intervista alle Iene su Italia Uno, la Procura del Coni lo ha convocato per giovedì 30 gennaio a mezzogiorno per capire se il suo è stato solo un show per far parlare di sè o se vuole ribadire con argomentzaioni più solide le accuse che ha fatto sull’uso di doping e sulle “combine” tra i corridori. E così mentre la Federazione ciclistica chiede all’ex atleta abbruzzese i danni e l’Associazione corridori si prepara a denunciarlo per diffamamazione c’è anche chi (Ivano Fanini patron dell’ Amore e Vita che si è sempre battuto per u ciclismo senza doping) invoca l’intervento di Raffaele Guariniello, il magistrato torinese che si è già occupato di questioni simili. Insomma un bel caos. Che si aggiunge alla qustione mai chiusa del caso Armstrong. La nuova puntata vede come protagonista Brian Cookson, il presidente dell’Unione Ciclistica Internazionale nominato a settembre che ha istituito la Commissione Indipendente di Riforma del Ciclismo con il compito di esaminare la storia del doping tra i prof e le accuse rivolte all’Uci di aver coperto l’attività di doping. Cookson apre uno spiraglio sulla squalifica a vita del texano spiegando che dovrebbe essere ridotta se l’ex corridore americano fornisse informazioni utili a sviluppare nuove indagini. Anche se ha sottolineato come l’ Uci non abbia il potere per permettere un simile accordo. “Tutto dipende da quali informazioni Lance ha e da ciò che è in grado di rivelare- ha spiegato Cookson– In realtà la questione non passerà nelle mie mani. E’ stato sanzionato dall’Usada (l’agenzia antidoping americana che avrebbe dovuto accettare una riduzione della sua sanzione in base alla validità e alla forza delle informazioni che ha fornito”.