Domenica si corre la 15ma edizione della Cortina-Dobbiaco.  Quasi 5mila atleti al via sul percorso della vecchia ferrovia e nel cuore delle Dolomiti,  per una corsa che è  un vero e proprio tuffo in una natura che lascia senza fiato. Trenta chilometri che passano sotto le Tre Cime Lavaredo ma anche una gara non competititiva di 8,5chilometri (domani)  intorno al lago di Dobbiaco e  la gare per i bimbi nel parco del Grand Hotel di Dobbiaco. Insomma un week end di sport  che tra i molti big vede anche quest’anno la presenza  Valeria Straneo, azzurra e vicecampionessa mondiale di maratona, prima lo scorso anno con il nuovo primato della gara  1:47’39’ che dovrà vedersela  con  Kathrin Hanspeter, Maurizia Cunico, e Claudette Mukasakindi . In campo maschile c’è stata la conferma del feltrino Said Boudalia che si giocherà la vittoria con  Khalid En Guady quarto nel 2013, Mathew Kiprotich Rugut e Hermann Achmüeller. La Cortina-Dobbiaco Run partirà domenica mattina dal cuore di Cortina d’Ampezzo, il Corso Italia alle ore 9.30. Dopo il test dello scorso anno tutti gli atleti si trasferiranno ad andatura controllata in Corso Italia dallo Stadio Olimpico, la partenza sarà data in due momenti, alle 9.30 e alle 9.40. Ma la Cortina- Dobbiaco è soprattutto il volto di Gianni Poli, gloria  del fondo italiano e mondiale,  vincitore della maratona di New York ed ora tra i più apprezzati organizzatori di gare internazionali in circolazione. La sua è come sempre, come quando correva,  una vigilia ad alta tensione.

Buongiorno Poli, più tesa la vigilia di una Cortina-Dobbiaco o quella di una maratona di New York?
“Sono due cose completamente differenti. Però forse sono più teso adesso. Quando correvo le aspettative erano tutte per me, per il mio allenatore. Qui ci sono cinquemila persone che si aspettano qualcosa  e non puoi deludere..
Cinquemila atleti al via sono davvero parecchi. C’è una ricetta per costruire una gara di successo?
“Una ricetta non esiste. Certo è che bisogna fare le cose seriamente. Sono da sempre convinto che il lavoro premi sempre, senza strafare. La nostra è una politica di piccoli passi…
Piccoli passi che però portano da queste parti migliaia di turisti in un periodo che altrimenti sarebbe di bassa stagione. E in un momento di crisi è un bel successo…
“Si certo. Una bella soddisfazione anche se credo che da questo punto di vista qualcosina in più si potrebbe fare…”
E un passo alla volta in 15 anni la Cortina Dobbiaco è diventata una gara dove tutti vogliono esserci. Non vi preoccupano i grandi numeri?
“Preoccupati assolutamente no. Anzi, i grandi numeri fanno piacere. Però è chiaro che bisogna essere sempre in grado di garantire i giusti servizi a tutti i partecipanti. E’ una forma di rispetto. Anche perchè da noi c’è gente che si iscrive a settembre per essere sicuro di avere il pettorale. Quindi non bisogna deludere”
Si va verso una Cortina Dobbiaco a numero chiuso come la Maratona dles Dolomites?
“Per ora no. Però quella di mettere un tetto alle iscrizioni è un’ipotesi che staimo valutando. D’altronde queste sono valli bellissime ma lo spazio è quello che è. E una gara di successo a volte si cotruisce anche rinunciando a qualche iscritto per garantire a tutti gli altri la massima qualità e ospitalità”
E così l’anno scorso avete pensato alla doppia partenza..
“Esatto, è una soluzione che abbiamo studiato per evitare imbottigliamenti e ha ben funzionato. Quindi quet’anno sarà ancora così”
E poi le reti per raccogliere i rifiuti ai ristori…
“Questo è un altro punto fondamentale. Corriamo in una delle zone naturalisticamente più spettacolari che ci siano. Il patto è che i guardiabosco il giorno dopo trovino tutto come era prima della gara. E così abbiamo pensato a qeusti raccoglitori ai ristori. Gli atleti devono capire qual è il senso di correre qui, ma anche altrove, senza sporcare ovunque. E’ un piccolo gesto di civiltà non buttare  un bicchiere per terra. E se ognuno lo fa …
Qual è la cosa che si augura che domani non succeda…
“Nulla in particolare. Abbiamo lavorato bene e siamo sereni. Mi auguro che tutto funzioni: dai trasporti alla riconsegna borse, ai ristori. Questa, come la Sarnico Lovere, è una gara particolare, in linea, bisogna spostare con i bus molti atleti dall’arrivo alla apartenza e poi riportarli indietro. Insomma un’organizzazione complessa. Ma la struttura è rodata….
E quella che invece vorrebbe succedesse?
“Mi auguro che ci sia una bella giornata di sole”
Dopo quindici edizioni cosa vorrebbe diventasse nei prossimi anni la “sua” Cortina-Dobbiaco?
“La Cortina-Dobbiaco è una festa di sport dove ogni anno si ritrovano atleti ma soprattutto amici. Vorrei diventasse un festival della corsa di tre giorni. Un momento di incontro dove si possano ritrovare appassionati, campioni, ex campioni per raccontare la gioia che dà la corsa e che momento aggregante può diventare. Con incontri, feste, gare…”
Ci sta già lavorando?
“Diciamo che ci sto pensando…”