Correre in val Susa sulle vie dei religiosi
Correre all’insù. C’è chi lo fa sulle scale dei grattacieli, chi nei trail, chi in montagna e chi (meno fortunato) su qualche cavalcavia per allenare gambe e cuore. Ma c’è di meglio o di peggio, dipende dai punti di vista. C’è chi il due agosto lo farà a Susa alle porte di Torino nella Red Bull K3 che è qualcosa di più di una corsa in salita, è l’unica gara al mondo di “triplo chilometro verticale” una mezza follia che, come dicono gli organizzatori, “rivoluzionerà il concetto di corsa in salita”. La via che da Susa porta a Rocciamelone (3538metri), passando per il comune di Mompantero, è l’unica al mondo in cui sia possibile tracciare un percorso corribile tanto esteso in uno sviluppo metrico così ridotto. Il Rocciamelone, nel Medioevo, era ritenuto la cima più alta delle Alpi ed era visibile dalla celeberrima Via Francigena, crocevia di pellegrini e viaggiatori. La prima ascesa documentata risale al 1358, quando Bonifacio Rotario d’Asti, per un voto religioso, portò fino in vetta una scultura raffigurante la Madonna; in quel luogo in cui ora sorge il santuario più alto d’Europa. Nel corso degli anni, furono in tantissimi a tentare la salita, per fini religiosi o sportivi e, fra gli abitanti dei paesi vicini, si creò una competizione al “tempo più veloce”. Il record, di enorme valore atletico, rimane solido nelle mani di Daniele Ivol, che nel 1988 raggiunse la sommità in 2 ore e 14 minuti. il due agosto la sfida ricomincia. Al via tanti atleti. Non solo i big dello skyrunning, ma anche chi proverà a tentare l’impresa di correre 3000 metri di dislivello verticale in meno di 10 chilometri, per arrivare in vetta . E la sfida è tutta qui ma non è per tutti. Solo i più forti infatti ipotranno raggiungere il traguardo; due cancelli, posti rispettivamente a 1670 e 2850 metri, elimineranno il 20% dei partecipanti prima e l’80% in seguito. Chi ce la fa sale verso la gloria. www.redbull.com/k3