Expo, i capi di Stato e le ciclabili svanite…
Da ieri e fino a domani Milano è off limits. Almeno in centro. Cinquantaquattro capi di stato per il vertice Europa- Asia che se ne vanno a spasso per la città con le rispettive delegazioni qualche disagio lo creano per forza. E ci mancherebbe. Così gli incroci sono pieni di vigili ( ma dov’erano fino a ieri ?), le fermate del metro ogni tanto vengono chiuse per motivi di sicurezza , molte vie all’improvviso diventano divieti d’accesso, ci sono poliziotti un po’ ovunque che, nonostante siano in borghese, si capisce lontano un miglio che sono sbirri. E sui tetti hanno messo anche qualche cecchino. Insomma un bel delirio. Renzi, Napolitano Putin, la Merkel e compagnia si muovono a sirene spiegate con scorte di decine di auto. Loro passano e la vita normale per un po’ si paralizza. Dicono e ripetono un po’ tutti che sia questa la prova generale di Expo, di ciò che ci aspetterà a maggio quando partirà l’ormai famigerata esposizione universale del 2015. E lo dicono anche con un certo orgoglio quasi a rimarcare quanto la promessa si far finire Milano per qualche settimana sotto i riflettori del mondo verrà mantenuta. Però le promesse (e le premesse) legate ad Expo erano altre. Senza scendere nei dettagli ma da ciclista e da convinto sostenitore che la mobilità per le grandi città possa essere molto diversa da quella che oggi è da noi, un punto mi sta a cuore . Tra i progetti di Expo c’era anche quello legato alla risistemazione ciclabile di molte vie che già esistono ma che sono ormai in stato comatoso. Dai Navigli alle ciclabili del Parco Sud, dalle piste che costeggiano l’alta velocità Milano-Torino è tutto quasi abbandonato, un lento degrado che, nell’indifferenza delle amministrazioni che dovrebbero occuparsene, dimostra quanto questo Paese che è sull’orlo del fallimento non dia nessun segnale di riscossa. Chilometri e chilometri di strade ciclabili, di alzaie, che potrebbero essere un’alternativa lasciate senza un cartello, un’indicazione, con gli argini che si sgretolano, con le radici degli alberi che stanno ormai competamente sollevando l’asfalto, piene di ogni genere re di rifiuti. I Comuni, che ormai qualsiasi appunto si faccia rispondono che non hanno un euro da mettere vicino all’altro, non si preoccupano più neppure di tagliare l’erba. Con il risultato che anche le pochi piste percorribili che oggi ci sono tra qualche mese, senza nessun genere di manutenzione, spariranno. Bene: Expo doveva essere anche questo e invece questo non sarà. In realtà non tutti hanno ancora capito bene cosa sarà davvero . E se servirà nutrire il pianeta o a capire come dovremo conservarlo per lasciarlo in condizioni decenti ai nostri nipoti. Certo non doveva essere ciò che stiamo vedendo in questi giorni tra passerelle, polizia, scorte, elicotteri, blocchi e sirene spiegate. O almeno non solo. Ma forse toccherà rassegnarsi….