Targare le bici? Ma che bella pensata…
Già la vedo la mia bici da crono con la targa… Eppure potrebbe succedere. In Lombardia (in Regione Lombardia) se ne discute da un po’, con più insistenza da quando, qualche mese fa, un ciclista investì a Milano una donna sulle strisce pedonali uccidendola. Poi il discorso era caduto a pioggia, come sempre succede in questi casi, su chi passa col rosso, su chi pedala sui marciapiedi, su tutte le infrazioni in genere. <Se le bici avessero la targa- sostengono i tifosi di questo progetto- tutto ciò succederebbe molto meno…>. Può darsi ma la prova non c’è.. Intanto oggi al Pirellone è stata presentata una mozione <bipartisan> per mettere nero su bianco questa idea. Sono d’accordo da destra a sinistra. Da Riccardo de Corato di Fratelli d’Italia a Carlo Borghetti del Partito democratco, passando da Maria Teresa Baldini del gruppo misto che su questo «tasto» insiste da un po’. «Targare le biciclette si può- spiega la consigliera del Gruppo misto- a tutela di tutti e soprattutto di chi ama le biciclette». E sottolinea i dati allarmanti dei furti di biciclette in Lombardia (nella sola città di Milano se ne contano 30 al giorno) e quanto spesso si legga di sinistri stradali e infrazioni che vedono protagonisti i ciclisti. ” Il documento vuole tutelare i ciclisti modello- assicura la Baldini– e punire quelli che infrangono il codice delle strada”. Ora la giunta Maroni potrebbe essere chiamata a ad attivarsi, coinvolgendo le amministrazioni municipali e la conferenza Stato-Regioni, per far sì che in tutta la Lombardia vengano messi in atto tutti accorgimenti come la punzonatura del telaio, la targatura, l’ inserimento all’interno del telaio di microchip e quanto altro tecnicamente possibile affinché la bici possa essere facilmente riconoscibile ed individuabile. Sinceramente qualche dubbio c’è. Più di qualche dubbio. Intanto la morte di un pedone investito da un ciclista non può alimentare una statistica seria. Ma quanti sono i pedoni travolti dalle auto sulle strisce nelle grandi città? E quanti i ciclisti? Saranno allora le bici il vero problema? E poi sono così convinti i consiglieri regionali che una targa possa scoraggiare i ladri? Spariscono in mezzo minuto fuoriserie con chip, antifurti satellitari e altre diavolerie, vuoi che una targa diventi un deterrente? E ancora. Quali saranno le bici da targare? Tutte? Anche quelle dei bambini? Anche le bici dei cicloamatori che la domenica mattina fanno le gare da strapaese? Anche la bici di Vincenzo Nibali se correrà il Lombardia? E poi un’altra considerazione va fatta. Se mai si dovesse arrivare a targare le biciclette bisognerà fisicamente costruire le targhe (e questo è il meno) e istituire un <registro> che farà capo a un ufficio, a un direttore e a diversi impiegati. Un altro pezzetto di “sana” burocrazia che si aggiungerà a quella che c’è già e ci fa impazzire quotidianamente. Così una papà, una mamma, un nonno che vorranno fare un regalo ma anche una persona qualsiasi quando andrà a comprasi una bici nuova dovranno compilare un bel modulino, iscriversi al registro e quindi aspettare che qualcuno dia loro l’autorizzazione a circolare. Un bell”incentivo ad un settore che proprio in questi anni di crisi è tra i pochi che funziona. ma il dubbio più atroce è un altro. Dopo le targhe, il registro e i modulini vari hai visto mai che spunti anche l’ipotesi di una piccola tassa di circolazione sulle biciclette? Già, hai visto mai? Diceva la buonanima di Giulio Andreotti che a pensar male si fa peccato, però….