Il triathlon si mette in smoking
Il body non servirà. Niente cuffietta, via gli occhialini da nuoto e via anche il casco. Per gli uomini magari una cravatta, per le donne un paio di tacchi alti. Ma un Galà è una Galà e, anche se “guai” a parlare di Oscar, quella del 31 gennaio al Cinema Manzoni di Milano sarà una serata dove un po’ toccherà sfilare. Miglior triatleta, miglior giovane, miglior paratriatleta, miglior team, miglior libro e altro ancora, tutti insieme appassionatamente su uno dei palchi più prestigiosi della città, rubando per una sera la scena a chi l’attore o fa di mestiere. Il copione è quello degli anni scorsi, scritto da Dario Nardone giornalista e triatleta nonchè direttore Fantatriathlon (http://www.fcz.it/) sulle cui pagine sfila e si trova tutto quanto accade sui campi di gara e non solo. Si dovranno scegliere i migliori della stagione, quelli che hanno vinto di più, quelli che hanno fatto più punti, quelli che hanno fatto qualcosa di importante o comunque da ricordare. I più bravi insomma. E gira e rigira i nomi tornano, come i conti, quasi sempre. Quattro “nominati” per ogni categoria, quattro finalisti che si giocheranno una statuetta che non sarà un Oscar ma è sempre più un trofeo che conta. Con la formula che è quella solita del <the winner is…> perchè, anche se sono tutti forti e bravi, alla fine uno che vince ci deve essere. Alessandro Fabian, Daniel Fontana, Anna Maria Mazzetti, Alice Betto,Matthias Steinwandter, Angelica Olmo, Michele Ferrarin, Sara Tavecchio, Giuseppe Solla sono tra i tanti che in questi anni sono saliti sul gradino più alto del podio per un’annata da ricordare. Altri ce ne sono e altri ce ne saranno. Si vota per decidere a chi toccherà. C’è tempo ancora qualche giorno e per lasciare un segno, indicare chi merita, chi meriterebbe o solo chi ci sta più simpatico, basta un clic. Si può fare…