Terminillo, quando il ciclismo torna all’antico
Tappa e maglia. E tanta neve. Ci sono giorni in cui il ciclismo torna indietro nel tempo. Non so chi può dire se sia giusto o sbagliato, bello o brutto, rischioso o troppo rischioso. Sono quei giorni in cui elettronica, carbonio, cardio, potenziometri non contano più nulla. In una giornata come quella di oggi, nella bufera di neve della cinquantesima Tirreno-Adriatico, arriva chi ne ha di più. E non contano neppure gambe e cuore. Non contano le polemiche di chi voleva che la tappa fosse fermata. Conta solo il coraggio. Oggi il Terminillo ha premiato due volte il colombiano Nairo Quintana primo e primo in generale. Ha premiato vincitore del Giro 2014 ma anche tutti quelli che sono arrivati lassù, dove i romani vanno a sciare. In inverno però non quando sei convinto di aver già svernato, quando sei pronto per la primavera. Il Terminillo ha premiato Quintana, Mollema, Joaquin Rodriguez e gli altri dietro ancor di più. Perchè se stai lottando per il primato neve e freddo ti fanno venire i brividi ma poi passano. In retrovia invece è un lento tormento. Ti si ghiacciano anche i pensieri. Così tappa e maglia per tutti. Anche a chi magari avrebbe voluto fermarsi.