Correre e resistere, da un mare all’altro
Correre e resistere. Forse è lo stesso concetto almeno in certi momenti. Correre e resistere per se stessi, per dare una mano a chi è meno fortunato, per togliersi un peso. Ivana di Martino, milanese, tre figli, runner ma non per mestiere è un po’ che corre e resiste, da quando aveva undici anni per mettersi dietro suo fratello. Poi si diventa grandi e le sfide cambiano ma la passione resta. E così “Correre fa parte di me- scrive sul suo sito (http://www.ivanadimartino.com)- E’ amore. E’ il mio respiro. E’la mia vita…”. E allora si va . Non ci si ferma anche se proprio la tua corsa un giorno ti porta dove mai vorresti, sulle pagine di cronaca dei giornali per un’aggressione mentre stai bevendo alla fontanella di un parco. Ed è una ferita che sembra un assurdo scherzo del destino per chi ha corso 21 mezze maratone in 21 città italiane proprio per difendere le donne da chi non le rispetta. E allora la voglia è quella di fermarsi ma poi si ricomincia a guardare a vanti. E passo dopo passo si ricomincia a correre. Da un mare all’altro. Da Ventimiglia a Muggia, dal confine francese a quello sloveno. Settecento chilometri in otto giorni per se stessa ma anche per gli altri, per il Dynamo Camp ( http://www.dynamocamp.org/) la charity che aiuta i bimbi a cui la vita non ha sorriso a coltivare un sogno a non arrendersi alla malattia. Dal prossimo 10 maggio Rexist Run, sarà un po’ tutto questo. Sarà una strada che va al di là delle coste, delle tappe e dei tanti chilometri. Sarà la via scacciare i fantasmi, per tornare a sorridere e per regalare un sorriso a qualcuno meno fortunato. “Sarà un’impresa che andrà dal buio alla luce, dal tramonto all’lba, da Est a Ovest. Sarà un viaggio per non cedere all’urto…”. E sarà un dolce resistere.