Ciclismo, a Francoforte vincono i terroristi
Hanno vinto i terroristi, anche se non correvano. Certo la Eschborn-Francoforte non è la Parigi-Roubaix o la Sanremo ma a suo modo è una corsa storica. E poi non è questo il punto. Oggi il comunicato che scorreva su Raisport 2 mentre andava in onda una replica della Freccia-Vallone non rendeva bene l’idea di cosa in realta stesse accedendo. “Il Gran premio di Francoforte non viene trasmesso perchè annullato dagli organizzatori” spiegava la Rai. Fine. Già, ma perchè era saltata la storica gara tedesca del primo maggio? Il Gp non si è corso perchè per la polizia tedesca c’era un verosimile rischio di attentati. E l’allarme è scattato dopo l’arresto di due persone e la scoperta di alcuni ordigni nella loro casa, situata vicino al percorso di gara. Il sospetto estremista islamico è un cittadino tedesco di origine turca di 35 anni che vive con la moglie e la polizia ha trovato una bomba, un’arma da fuoco, munizioni, e prodotti chimici adatti per fabbricare esplosivi. Così i funzionari della sicurezza tedeschi hanno fermato tutto, hanno annullato tutto. Troppo facile pensare a ciò che era successo a Boston e a ciò che si sarebbe potuto ripetere. Alla via della Eschborn – Francoforte c’erano molte squadre ProTour e big del calibro di Alexander Kristoff, John Degenkolb il vincitore dell’ultima Roubaix e il nostro Damiano Cunego. Ma poco importa. Sarebbe stata la stessa cosa se al via ci fossero stati anche solo una decina di dilettanti. Ciò che fa la differenza è che per paura non si è corso e non è il caso di discutere se sia giusto o sbagliato, opportuno o meno. Ciò che fa la differenza è che la guerra che i terroristi ci hanno dichiarato non si combatte solo con bombe e attentati. Ma anche (e forse è peggio) con la paura. La paura ti cambia la vita. E questo forse è proprio quello che volevano.