Ironman diventa cinese
L’Ironman parlerà cinese, si scriverà in cinese e d’ora in poi, soprattutto, sarà di proprietà cinese. Wang Jianlin, l’uomo più ricco della Cina, proprietario del gruppo cinese Delian Wanda che ormai ha in mano una bella fetta dello sport mondiale, ha annunciato infatto di aver comprato per 650 milioni di dollari la World triathlon corporation (Wtc), la società di Tampa in Florida proprietaria del marchio Ironman. Il presidente di Wanda che ha fatto la sua fortuna nel business immobiliare e che ha trasformatao in quasti anni il suo gruppo in un gigante del settore da qualche anno ha cominciato a diversificare le sue attività: “Questa acquisizione mostra chiaramente come il nostro orientamento sui mercati stia cambiando- ha dichiarato Wang Jianlin all’agenzia LaPresse– E solo un passaggio di una strategia che ci porterà a fare altre acquisizioni in questa direzione nei prossimi sei mesi. Ironman completa il quadro del ramo sportivo di Wanda. Tra l’altro in Cina ci sono dieci milioni di atleti e tre milioni di ciclisti quindi la potenziale partecipazione a un triathlon è enorme…”. Così il gruppo cinese continua la sua marcia la marcia alla conquista dello sport che conta e con l’ingresso circuito degli uomini d’acciao allunga il suo già sostanzioso elenco di attività nel mondo dello sport. Tramite Infront, nel calcio è partner di federazioni internazionali (ad esempio la Fifa) e nazionali (in Germania e in Italia), di leghe (Lega Serie A) e di squadre (Milan, Inter, Werder Brema, Colonia). Negli sport invernali, Infront è il leader rappresentando tutte e sette le Federazioni dei Giochi Olimpici Invernali e negli sport estivi vanta un importante portafoglio di diritti, inclusa le federazioni internazionali di pallamano, pallavolo e ciclismo. La società spiega in un comunicato che l’obbiettivo è quello di promuovere al meglio il circuito Ironman nei Paesi asiatici nei prossimi tre anni: “C’è un grande bacino di pubblico e di partecipanti- spiega Wanda– anche perchè tra le popolazioni asiatiche si sta sviluppando una grande attenzione alla forma fisica e spirituale…”. Ma grande attenzione è stata chiesta, prima dell’accordo, anche dalla società americana proprietraia del marchio Ironman alle condizioni ambientali e ai livelli dell’inquinamento soprattutto delle acque cinesi e asiatiche, considerando che, secondo le informazioni in loro possesso, il 40 per cento delle acque di fiumi e laghi sarebbe contaminada. Ma di fronte a moneta sonante la soluzione si è trovata in fretta.