Armstrong torna nel triathlon?
Forse torna a far fatica per dimenticare tutti i guai giudiziari che ha. Forse torna perché, come sicuramente diranno in tanti, avrà fatto due conti e gli conviene. Forse torna perché chissà cosa c’è dietro. O forse torna solo perché ce l’ha dentro e la passione non si è spenta. Lance Armstrong, il demonio, il male assoluto, l’innominabile, l’atleta che ha messo in piedi il più grande imbroglio della storia dello sport come dicono quelli che sono scesi dal suo carro, potrebbe ripresentarsi al via in una gara di triathlon nonostante la squalifica a vita. Il condizionale è d’obbligo. La stampa americana spiega infatti che il divieto di gareggiare dopo la condanna è stato imposto al texano in base ad un regolamento che prevede però anche che “un atleta soggetto ad un periodo di squalifica superiore a quattro anni può, dopo aver completato quattro anni di squalifica, partecipare ad eventi sportivi locali in uno sport diverso da quello in cui aveva commesso la violazione del regolamento antidoping e solo a condizione che non siano di un livello che potrebbe qualificarlo direttamente o indirettamente per un campionato nazionale o un evento internazionale”. E visto che la squalifica sine die Armstrong l’ha rimediata nel ciclismo la possibilità di gareggiare in un triathlon non sarebbe preclusa tra nove messi allo scadere del quarto anno di condanna. La conferma arriva da Annie Skinner, portavoce dell’Usada, l’agenzia antidoping americana: “Sì, il divieto di gareggiare per il signor Armstrong- spiega- riguarda il suo sport primario cioè il ciclismo e non il triathlon. Non potrà partecipare ad ogni gara ma solo a manifestazioni locali”. Ciò detto, resta da capire a quali gare il sette volte vincitore del Tour potrà iscriversi e a quali no. Ed è ancora la portavoce dell’Usada a chiarire: ” Armstrong non potrà partecipare ad eventi che hanno il potenziale per qualificarlo o che danno punteggio per un campionato nazionale- spiega la Skinner- E ovviamente non potrà partecipare a campionati dal mondo o eventi internazionale autorizzati da una federazione internazionale quali le coppe del mondo”. Come le gare del circuito Ironman, tanto per fare un esempio. Comunque, tanto per capire che la decisione per un via libera non sarà scontata neppure nelle gare locali, la Skinner precisa ancora che: “Se il signor Armstrong avrà intenzione di partecipare ad un evento sportivo locale, in quel momento, Usada si consulterà con l’organizzatore per garantire che non ci sia una violazione delle regole Wada”. E tradotto significa che sarà l’agenzia dell’antidoping a decidere di volta in volta se Armstrong potrà correre o meno.