Smog e sport
Troppo smog. Milano e la Pianura padana non sono ancora come Pechino, dove si corre con le maschere antigas, ma c’è poco da stare allegri. Anche ieri, nonostante fosse domenica, le centraline Arpa del capoluogo lombardo ha registrato livelli di polveri sottili nell’aria superiori alla soglia di 50 milligrammi per metrocubo consentita dalla legge. In particolare, 79 milligrammi per metrocubo è il livello raggiunto dalle Pm10 in Città Studi, 74 in via Senato e 66 in Verziere. Si tratta del del 19simo giorno consecutivo con lo smog fuori legge e l’86esimo dall’inizio dell’anno. Per affrontare le emergenza, continuano le misure anti-inquinamento previste dal protocollo della città metropolitana – stop ai diesel Euro 3 senza filtro antiparticolato, l’abbassamento di un grado dei riscaldamenti e riduzione di due ore al giorno e biglietto Atm valido 24 ore per muoversi in città. Serve a poco. Servirebbbero misure più radicali. Bisognerebbe fare controlli seri sulle caldaie, trovare il coraggio ( e la forza politica) di bloccare le auto, promuovere sul serio tutte le forme di mobilrtà alternativa e sostenibile. Invece molte riscaldamenti sono ancora a gasolio, le merci si muovono ancora tutte su gomma, il centro della città è intasato dai furgoni che fanno le consegne. Ma non si potrebbe, tanto per fare un esempio, pensare ad un sistema di consegna merci notturno magari utilizzando per questo le metropolitane? Sono tante le domande. Anche per chi fa sport nelle grandi città perchè ovviamente la relazione con l’inquinamento esiste. Quanto incidono e quanto sono pericolose ad esempio le polveri sottili per chi corre tutti i giorni in città o nelle immediate vicinanze? E quali sono gli inquinanti più pericolosi? E ci si può in qualche modo difendere? Quanto sia pericoloso il particolato lo hanno sottolineato qualche tempo fa (ma lo studio resta ovviamente attuale visto che poco è cambiato in questi anni) i ricercatori del Centro Polaris dell’universita’ di Milano-Bicocca, autori del Progetto Tosca (Tossicita’ del articolato atmosferico e marker molecolari di rischio). Gli esperti, che per tre anni hanno studiato l’aria di Milano e della Lombardia, spiegano come ridurre l’esposizione al particolato soprattutto per chi fa sport all’aria aperta. La prima dritta è quella di scegliere i giorni di pioggia per la corsa in citta’ . Le giornate migliori sono in generale quelle a condizioni meteorologiche avverse. “Il brutto tempo, vento, pioggia, neve – spiegano i ricercatori dell’Università Bicocca- contribuisce a eliminare il particolato dall’atmosfera. Mentre nelle giornate di sole si crea l’effetto ‘pentola a pressione’, con gli inquinanti che stazionano inesorabilmente verso il suolo. I dati del progetto Tosca mostrano che in inverno i livelli piu’ elevati di Pm si rilevano in corrispondenza di lunghi periodi di bel tempo. E respirare a pieni polmoni lo smog della città annulla spesso i benefici prodotti dallo sport stesso”. Ma quali sono gli iqnuinanti da tenere d’occhio? Quali quelli che dobbiamo temere di più nel lungo elenco diffuso quotidianamete dai tecnici dell’Arpa, l’agenzia regionale per l’ambiente? Gli agenti inquinanti più insidiosi sono quelli che attaccano gli occhi e l’apparato respiratorio. Dal Biossido di zolfo (un derivato degli impianti di combustione e per il riscaldamento) che attacca le muscose in genere ed è il principale responsabile della formazione delle “piogge acide al Particolato sospeso che è un complesso miscuglio di sostanze, organiche e inorganiche, derivate da fonti naturali (ad esempio vulcani e polvere della terra) o dalle attività umane (centrali termiche, traffico , riscaldamento domestico ecc.). Il particolato è responsabile di irritazioni dell’occhio e delle vie respiratorie, tosse, sintomi cardio-respiratori. La frazione respirabile delle polveri (o particelle PM10) è la più pericolosa perché, per il diametro ridotto, può arrivare alle vie respiratorie più profonde portandovi sostanze inquinanti e spesso cancerogene, come il benzopirene, l’arsenico e il mercurio. C’è poi il Biossido di azoto, gas che deriva soprattutto dagli scrichi dei veicoli e dagli impianti industriali. E’ un tossico “acuto” per le mucose e per gli occhi; può provocare anche danni polmonari. Infine l’Ozono gas che in natura si trova negli strati alti dell’atmosfera dove costituisce uno “scudo” alla penetrazione dei raggi ultravioletti ma che negli strati bassi, si trasforma in agente inquinante. Insomma c’è di che preoccuparsi a leggere questa black list. NOn c’è “ricetta” per salvare occhi e polmoni al di là dei tanti luoghi comuni e dei consigli (ovvi) che spiegano come frutta e verdura, ricche di vitamine e antiossidanti, contrastino gli effetti nocivi dello smog. Le domeniche a piedi sono un palliativo e su questo tutti sono più o meno d’accordo e hanno un senso se rappresentano l’ approccio culturale ad una nuova idea di mobilità. Fatta non solo di motori a scoppio ma anche di treni, tram, ruote, pedali e scarpe da jogging. Ci vorrà del tempo, ma mai si comincia mai si arriva.