Atleti, occhio al peso
Sovrappeso ma comuque capaci di buone prestazioni sportive. Si può fare ma non si dovrebbe, vale per tutti ma soprattutto a una certa età. E così quando gli atleti amatori sono avanti negli anni l’attenzione al peso e alla loro alimentazione deve essere maggiore. SEmbra ovvio ma in relatà non lo è perchè spesso ch ga sport concentra la sua attenzione sulla prestazione fisica e meno sulla sua condizione fisica. . E’ così è un falso scientifico quello che gli anglosassoni chiamano ‘”fat but fit”, indicando una persona grassa che tuttavia è in grado di sostenere con buone performance uno sforzo fisico. A mettere in dubbio il concetto, lanciando un monito a chi pensa di farla franca compensando con una vita attiva gli effetti negativi dei chili di troppo sulla salute, è uno studio svedese pubblicato sull’ International Journal of Epidemiology. Il risultato non è di quelli che non son da sottovalutare. perchè l’obesità secondo i ricercatori svedesi sarebbe più pericolosa della pigrizia. Essere patologicamente sovrappeso, in altre parole, cancella i benefici salvavita dello sport. Benché i danni della vita sedentaria siano ben documentati e reali, gli studi che analizzano l’impatto di una scarsa capacità di sostenere sforzi aerobici riguardano soprattutto la popolazione anziana, spiegano gli autori del lavoro. Poche ricerche hanno invece analizzato il legame diretto tra fitness e salute nei giovani. Nel loro studio, quindi, gli scienziati scandinavi hanno seguito oltre 1,3 milioni di uomini in media 29enni, per esaminare l’associazione tra performance fisiche e rischio di morte e valutare il ‘peso’ dell’obesità sui risultati ottenuti. Ai partecipanti alla ricerca è stato chiesto di pedalare fino a quando si sentivano troppo stanchi per continuare a farlo. E’ emerso che gli uomini più ‘fit’ hanno un rischio di morte per tutte le cause del 48% più basso rispetto a quelli meno performanti. Gli scienziati hanno inoltre notato un legame netto tra scarso fitness e probabilità di morire per trauma. “Sul perché possiamo solo fare delle speculazioni – commenta Peter Nordström, co-autore dello studio – Fattori genetici potrebbero avere influenzato questa associazione, considerando che il Dna è una componente importante nel determinare la capacità di sostenere sforzi fisici”. Passando all’analisi del concetto di ‘fat but fit’, i ricercatori hanno osservato che gli uomini normopeso, indipendentemente dal livello di fitness, avevano un rischio di morte inferiore rispetto ai maschi obesi che vantavano le performance aerobiche più alte. E anche se i benefici relativi di essere prestanti nell’esercizio fisico possono essere maggiori nelle persone obese, gli autori concludono che “in questo studio i vantaggi di un elevato fitness aerobico si riducono con l’aumento del grado di obesità, fino a scomparire negli obesi gravi”.