“Primaditutto” crederci…
Prima di tutto sono tre parole, ma si può scrivere anche tutto attaccato. Primaditutto è un progetto, un sogno, è la voglia di non arrendersi quando la vita non va come si vuole. Primaditutto sono tre donne che si sono incontrate. Primaditutto sono Giovanna, Marina e Catia tre mondi diversi, lontani e ora vicinisssimi. Primaditutto è una squadra che tra qualche mese a Rimini si dividerà in tre con una staffetta il Challenge 70.3. Primaditutto sono due chilometri di nuoto, novanta in bici e 21 di corsa che ovviamente sono molto, ma molto di più. Primaditutto è il modo per dire soprattutto a se stesse che nonostante tutto si guarda avanti. Primaditutto è una storia di sport ma non solo. Primaditutto è una giocata d’anticipo contro il tumore ovarico. Ma anche contro gli altri tumori perchè se ci si muove prima è tutto più semplice. Primaditutto è un esempio perchè queste sono storie che diventano utili anche agli altri. Primaditutto è la sfida di chi non vuole abbassare lo sguardo. Primaditutto è la forza che trovi dentro anche se non sai di averla, anche se non te l’aspetti. Primaditutto è soprendersi. Primaditutto sono le lacrime di commozione che saranno lacrime di gioia. Primaditutto è il coraggio tornare a nuotare, a correre e a pedalare nonostante tutto. Primaditutto è un hashtag, come si usa oggi, da seguire e condividere. Primaditutto sarà tra qualche settimana una conferenza stampa dove , per una volta, i dettagli non faranno la differenza. Primaditutto sono tre boccali di birra in un pub di Reggio Emilia. Primaditutto è un brindisi alla vita e a un’impresa. Perchè sempre e comunque primaditutto bisogna crederci. Con tutte le forze…