Granfondo, Milano pedala
Anche Milano avrà la sua Granfondo ciclistica. «E sembra un miracolo…» dicono gli organizzatori che la definiscono un’impresa «complicata e incosciente». Sembra un miracolo come potrebbe esserlo l’arrivo al Vigorelli che per il prossimo settembre, come ha assicurato l’assessore allo sport del Comune di Milano Chiara Bisconti martedì sera all’Upcycle Bike cafè di via Ampère, sarà pronto: «Avevamo sbagliato visione- ha ammesso l’assessore- ma poi abbiamo capito cosa rappresenta quel Velodromo per Milano e siamo tornati indietro». Si vedrà. L’unica certezza (ed è una bella certezza)è che la Granfondo Milano, tenuta a battesimo dal commissario tecnico della nazionale azzurra Davide Cassani e da Gianluca Santilli, responsabile del settore amatoriale della Federazione, si correrà. Anzi se ne correranno tre, con partenza domenica 18 settembre alle 5.30 del mattino da piazza del Duomo per arrivare fino al Montepenice, nell’Oltrepo’ pavese, e rientrare. Ci sarà una corsa di 50 chilometri che farà un giro breve alla portata di tutti, una più impegnativa di 170 e una per ciclisti più preparati di 215. «Ma sarà una granfondo senza esasperazione- precisa subito Ercole Giammanrco, organizzatore e presidente di Cyclopride– Sarà diversa da quelle che ci sono già, ben organizzate e che si corrono in posti bellissimi. Non se ne sentiva il bisogno di farne un’altra uguale. La granfondo Milano servirà a condividere con migliaia di altri ciclisti una sfida sportiva senza ansie, senza eccessi agonistici. In modo semplice, naturale e piacevole. Come deve essere il ciclismo, quello vero che si corre tra amici, dove ci si ferma anche a guardare un paesaggio, dove ai ristori ci si ferma a mangiare. Ecco vorremmo essere ricordati per questo: per la qualità del cibo dei nostri ristori». Insomma, senza fretta. Ma non troppo perchè il popolo dei ciclisti è un popolo strano, un pizzico di cattiveria agonistica la deve avere. E allora oltre alla garantita dose di fatica, perchè sul percorso medio e lungo il dislivello sarà di 1500 e 2200 metri con uno strappo da Borgo Priolo a Fortunago che arriva al 18 per cento, ci saranno anche tre tratti cronometrati dove ci si potrà misurare con il tempo: «Ma anche qui abbiamo voluto distinguerci- spiegano gli organizzatori- Si correranno a coppie e il tempo verrà preso sul secondo proprio come succedeva un po’ di anni fa nel Trofeo Baracchi, una gara che ha fatto la storia del ciclismo e del Vigorelli». Ma il Baracchi, l’arrivo al Vigorelli, la filosofia di una gara che sarà fatica ma vuole essere più divertimento che competizione non sono è l’unica concessione al ciclismo che fu. Anche la partenza sarà da un luogo simbolico. Dal piazza Duomo scortati dalle pattuglie dei vigili urbani il gruppo arriverà fino alla conca Fallata dove sarà data la partenza alla francese e dove, da sempre, parte anche al Milano Sanremo. Via dunque, già con un gemellaggio che porta sui viale dell’Appia Antica della Granfondo di Roma_ «La filosfia è un po’ la stessa- spiega Santilli- In Italia ci sono granfondo dove per l’ansia di una vittoria i ciclisti rischiano l’osso del collo. Ma sono solo una parte. Gli altri, e sono la maggioranza, pedalano per il gusto di farlo, per divertirsi e per godersi una festa di sport». Non ci saranno gabbie, non ci saranno discese a tutta rischiando l’osso del collo, non ci saranno ristori da saltar via riempiendo al volo le borracce e non ci sara neppure il pacco gara “perchè ormai- spiega Giammarco- di magliette delle gare abbiamo tutti i cassetti pieni…”. Ma la Granfondo di milano sarà una gara senza esasperazioni anche nel costo del pettroale che sarà di 10 euro per la corta e di 30 per media e lunga. E anche questo è un segno distintivo
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