L’atletica a Sanremo, però…
Da qualsiasi parte la si prenda che il recordman e pluricampione dell’atletica master Giuseppe Ottaviani a 100 anni quasi suonati salga sul palco dellAriston di Sanremo e spieghi al mondo intero qual è la ricetta per restar lucidi e in forma alla sua età è un megaspot per la vita sana fatta di buoni principi, di movimento, di amore, di curiosità e di un piatto di insalata. Uno spot allo sport tutto. Che fa più bene che male checchè se ne dica, che mantiene vivi e vivaci, che è poi la molla che permette a tutti e ad ogni età di non arrendersi. E fin qui tutto bene. Però c’è un però. Che l’atletica per salire sul palco dell’Arsiton si affidi ad un fenomeno come Ottaviani che è chiaramente un’eccezione, che è un miracolo della natura, che è sicuramente un uomo che si è peso cura di sè e che è sicuramente un uomo fortunato non è un bel segnale per il movimento. Ottaviani sul palco è un bel messaggio di speranza ma l’atletica non c’entra. L’atletica sul palco dell’Ariston ieri sera non è mai salita perchè l’atletica è un’altra cosa. L’atletica sono le gare, sono le medaglie, sono i campioni, i vivai dei ragazzini, sono i giovani che si allenano, che corrono oltre la soglia, che strappano tempi e qualifiche. L’atletica sono gli esempi che spiegano che si può vincere senza doping e non i pentiti che si accorgono adesso che senza doping si può andare veloci lo stesso. L’atletica sono le prossime olimpiadi di Rio dove rischiamo di essere non pervenuti. L’atletica sono i giovani che studiano e fanno sacrifici per allenarsi. Insomma, senza nulla togliere a Giuseppe Ottaviani che resta tutto ciò che noi vorremmo essere, fa un po’ tristezza che Carlo Conti parli di atletica a Sanremo e al suo fianco abbia un signore di cento anni. Ma forse è il mondo che gira alla rovescia…