Stradivari, il triathlon cambia musica
Atleti che si allenano con atleti di altre società. Fianco a fianco durante la settimana, avversari la domenica quando ci si mette il pettorale. Come è giusto che sia. Ed è un po’ come se il centravanti della Cremonese, ma anche del Napoli o del Milan fosse spedito dai suoi allenatori ad allenarsi col Real per permettergli di crescere e fare esperienza. Più o meno, è ovvio. Però il triathlon ci prova a scavare il solco di una collaborazione che nello sport potrebbe essere davvero un passo avanti e potrebbe servire non poco a ricordare che le gare non sono battaglie e gli avversari nemici. Ci prova il Cremona Stradivari, società storica de triathlon azzurro, sui campi di gara con i suoi atleti da oltre 26 anni, già vincitrice con Martina Dogana di un Ironman a Nizza nel 2008, in gara alle olimpiadi di Londra con Mateja Simic quattro anni fa e organizzatrice a Cremona dell’unica tappa italiana di Coppa Europa con oltre 130 atleti al via. La novità non è tanto una novità perchè funziona così ormai da un paio di stagioni: ” Sì, è’ una collaborazione con altre società a cui teniamo molto – racconta il presidente Massimo Ghezzi– Da alcuni anni abbiamo avviato questa forma di gemellaggio che permette ai nostri elite di seguire allenamenti collegiali con altri gruppi di triathlon. E un modo per farli crescere perchè così si hanno punti di riferimento importanti, si seguono nuove metodiche di preparazione e ci sono anche più stimoli. E per quanto riguarda i nostri ragazzi i risultati sono stati immediati”. Alcuni atleti dello Stradivari Triathlon come Veronica Signorini e Verena Steinhauser, già dalla scorsa stagione si allenano ad esempio a Settimo Milanese con gli elite della Dds: “L’idea ci è venuta parlando con Fabio Vedana di Best Performance che è uno dei coach di riferimento nella nostra disciplina- racconta Ghezzi- E ci è subito sembrata un’ottima idea. Anche perchè per molti atleti elite spesso non è semplice trovare compagni dello stesso livello con cui prepararsi. E poi Cremona non è Milano, anche la mentalità è un po’ differente…”. E allora per far crescere un gruppo che quest’anno tra elite, giovani e age group conta oltre 150 atleti si battono strade nuove. “Il modo delle società del triathlon è un po’ come quello dell’atletica- spiega Ghezzi– Ci sono molte squadre che svolgono ottima attività amatoriale ma non tutte hanno mentalità e mezzi per puntare all’eccellenza, per far crescere gli atleti, portarli all’attenzione delle Federazioni e poi magari farli gareggiare in coppa del mondo”. E in un momento dove le risorse non sono infinite , vuoi per la crisi, vuoi perchè lo sport azzurro quando si tratta di scommettere sulle discipline “minori” quasi sempre si defila, il vecchio detto che “l’unione fa la forza”, può diventare davvero un progetto da tener d’occhio e da esportare. “Noi ci crediamo- spiega Ghezzi – e ci muoviamo in questa direzione anche ad esempio con lo Stradicamp che organizziamo ogni anno sul lago di Garda . La filosofia che anima quel raduno è proprio quella della collaborazione e dello scambio di esperienze con atleti di altre società. Ed infatti è aperto a chiunque voglia partecipare”. E così sarà dal 3 al 6 mazrzo a Garda quando lo Stradivari Triathlon si ritroverà al Poiano Hotel per una sessione di allenamenti in cui sono attesi anche triatleti da Veneto e Toscana. “La formula è la stessa delle passate edizioni- racconta Ghezzi- saranno tre giorni full immersion in cui si condividerà tutto, dalla colazione alla cena e in cui ci alleneremo insieme seguendo programmi specifici. Gli atleti saranno divisi in gruppi a seconda delle caratteristiche e le sessioni di nuoto saranno seguite dai nostri tecnici così come le uscite in bici che avranno al seguito anche un bus per l’assistenza tecnica e quelle di corsa. Lo spirito? E’ quello di far gruppo perchè ci si diverte di più e ci si allena meglio…”