Cruciani: “Viva la Sharapova”
Il tennis non è il ciclismo, quindi chissenefrega del Meldonium. Maria Sharapova è una cavia, la cavia più bella del mondo, ma non è una dopata qualunque. Così mentre tanti condannano, altri fanno finta di indignarsi, alcuni si stupiscono (ma perchè c’è doping anche nel tennis?) e altri ancora chiedono una condanna soft forse solo per la sua avvenenza, gli sponsor se ne vanno. Anzi no, non siamo mica nel ciclismo o nell’atletica. Nike, Tag Heuer e Porsche stanno alla finestra in attesa dell’esito delle indagini, anche se c’è poco da aspettare visto che la Sharapova non nega nulla, ma c’è anche chi rilancia. Head, ad esempio. L’azienda austriaca che dal 2011 fornisce la racchette alla tennista russa, ha deciso infatti proseguire la collaborazione commerciale. Anzi, intende estendere il contratto di sponsorizzazione: «Ha commesso un errore evidente – ha detto l’amministratore delegato della Head, Johan Eliasch – ma non c’è prova che Maria intendesse migliorare la sua performance o cercare di ottenere un ingiusto vantaggio. Siamo orgogliosi di seguirla, ora e in futuro…”. Non solo. C’è anche chi le rende omaggio. La Rifle, storica marca di jeans ha mandato infatti un omaggio alla tennista russa creando dei pantaloni a lei dedicati che però, proprio per non creare malintesi, non saranno in vendita. I Fratini, proprietari del brand Rifle sono infatti grandi appassionati di tennis e hanno deciso di far sentire il loro appoggio alla Sharapova con gesto che piace all’imprenditore Luca Caprai: “Viva la Rifle -commenta il fondatore di Cruciani- che al contrario degli sponsor ufficiali invia un regalo e dimostra di non salire sul carro dei vincitori, antico sport globale, ma di mandare un segnale positivo a chi ora sta soffrendo e viene ingiustamente attaccata e viva la Sharapova, bella, brava e coraggiosa, che ha affrontato il problema con determinazione e senza nascondersi. Numeri uno al mondo -prosegue l’inventore dei braccialetti macramè- non si diventa con quattro pillole, altrimenti io sarei numero uno in una decina di discipline sportive”. Il gesto dei Fratini “mi fa pensare a una vecchia pubblicità che immortalava un branco di pecore tutte verso una direzione e una nera, che andava nel senso opposto -dice Caprai- Sharapova avrà una pena minima e poi tornerà più forte e bella di prima. E chissà, magari indosserà uno dei pantaloni prodotti a mano dalla Rifle per lei, che sicuramente evidenzieranno ancora di più i suoi lati a, b e soprattutto c, di cui in questo momento ha un gran bisogno” ironizza. “In ultimo -consiglia l’imprenditore- se quel farmaco fa diventare così belle, che lo tolgano subito dai prodotti proibiti e lo distribuiscano a tutte le donne, tenniste o no”